Cammin facendo eccoci arrivati all’ultima puntata delle nostre “Regole per scrivere”.
Com’è andata? Hai preso appunti? Ma soprattutto, ti sei già messo al lavoro?
In ultima battuta, vorremmo darti alcuni semplici consigli generali che ti saranno molto utili per non perdere l’orientamento e migliorare le tue capacità di scrittura.
Pronto?
SCRIVERE
Il consiglio numero #1 che chiunque ti darà alla domanda “Come posso migliorare il mio stile?” è questo: scrivi, scrivi e ancora scrivi.
Ritagliati un momento ogni giorno tutto per te e la scrittura. Amala, rispettala e sarà tua per sempre… o suppergiù!
Il punto è che meno scrivi e meno scriveresti, sembra una banalità ma non lo è: come per ogni arte o passione se non ti eserciti non migliorerai… e di questo non potrai incolpare la malasorte o l’ottusità altrui.
Di che cosa scrivere?
Di tutto.
Inizia col tenere un diario. A che pro? Bè, non di certo per elencare la noiosità della tua vita, ma per raccontare, mostrare, trasmettere i colori, i sapori, la profondità emotiva che si cela dietro ogni routine. Anche dietro la tua, non scuotere la testa!
Racconta dei tuoi sogni notturni, anche loro ti aiuteranno a mantenerti in esercizio.
Poi, osserva il mondo che ti circonda, ascoltalo, pensalo… quello che accade stimolerà le tue riflessioni. Mettile nero su bianco, con creatività. Scrivi dei tuoi viaggi, degli incontri e scontri abituali e occasionali, racconta la tua verità.
Insomma, hai capito no? Scrivi pure di tutto quello che ti passa per la testa. Non importa di cosa, semplicemente scrivi con creatività. E fallo con costanza.
Nessuno ti punterà una pistola alla tempia e ti costringerà a seguire una tabella di marcia. Non sei obbligato a scrivere tutti i santi giorni per il resto della tua vita.
Dipende da te: trova il tuo ritmo e seguilo. Ma scrivi, se è quello che ami fare, perché se lo ami per davvero non ti peserà farlo e di certo non lo sentirai una costrizione.
Se non c’è gioia, non va bene. È meglio dedicarsi ad altro, dove le scorte di talento siano superiori e sia più alto il grado di divertimento.
On Writing – Autobiografia di un mestiere, Stephen King
Il talento toglie significato all’idea stessa di esercizio; quando si trova qualcosa per cui si ha talento vero, la si fa (qualunque cosa sia) fino a farsi sanguinare le dita o cascare gli occhi dalla testa. Anche se non c’è nessuno ad ascoltare (o a leggere o a guardare), ogni sessione è un’esibizione di bravura, perché il creatore ne è felice. Forse persino estasiato.
LEGGERE
Il secondo consiglio che ti diamo è anche, purtroppo, uno dei più sottovalutati. Molti ritengono che per scrivere bene non sia necessario amare la lettura: in pratica è un po’ come se un asino si prendesse a calci da solo.
Leggere libri è una delle migliori scuole in fatto di scrittura e chi non la frequenta ha ben poche possibilità di diventare un buon scrittore. Non che leggere ti assicuri automaticamente la promozione, ma aiuta, aiuta molto.
Come dice anche Stephen King:
Se volete fare gli scrittori, ci sono due esercizi fondamentali: leggere molto e scrivere molto. Non conosco stratagemmi per aggirare questa realtà, non conosco scorciatoie.
On Writing – Autobiografia di un mestiere, Stephen King
Niente stratagemmi né scorciatoie. La lettura è uno dei pilastri di ogni buon scrittore.
E anche se esistono ancora persone che la ritengono una perdita tempo (e magari queste persone ti circondano) non ascoltarle e prosegui per la tua strada. I risultati non tarderanno ad arrivare.
La traduzione
Un ottimo esercizio, accanto alla lettura, è la traduzione letteraria: prova a tradurre alcuni brani dei tuoi libri o autori preferiti e vedrai come la riscrittura dell’opera altrui nella tua lingua ti permetterà non solo di capire e interpretare, ma anche di trasformare senza cambiare lo stile di un altro autore.
FARE ESERCIZIO
Lo scrittore è come un artigiano, un musicista, un pittore, uno sportivo: nessuno di noi nasce “imparato” e anche per la scrittura è necessario impegnarsi ed esercitarsi. Giorno dopo giorno.
Un’ultima cosa: hai una stanza tutta per te? Prendendo spunto dal famoso saggio di Virginia Wolf ti diamo un ultimo consiglio: trova un luogo solo per te, dove tu possa raccogliere i tuoi pensieri e scrivere in pace, senza interruzioni e distrazioni.
È fondamentale che tu possa sentirti libero di scrivere, di esprimere te stesso e le tue emozioni, nel modo in cui ritieni più opportuno.
Si conclude così il ciclo di articoli sulle “Regole per scrivere”, ma il viaggio dell’Imbrattacarte non si conclude di certo qui. Ci risentiamo presto. Stay tuned.
Credo, anzi so, che per scrivere cose intelligenti occorra essere intelligenti e l’intelligenza, in generale, con l’esercizio continuo impara soltanto a criticare se stessa, quando è davvero intelligente. La personalità individuale, sommata alla qualità delle intenzioni, dà modo alle potenzialità personali di ognuno di migliorare. Dunque è questo il consiglio più importante da dare a chi ama scrivere: cercare la Verità in se stessi e fuori da sé onorandone la sacralità che è universalità. In seguito scrivete pure balle, ma che servano anche quelle ad affermare il Vero che conoscete veramente.
Ciao Massimo,
il tuo è sicuramente un interessante punto di vista quindi ti ringraziamo di averlo condiviso. 😉
Su una cosa siamo assolutamente d’accordo: cercare la verità in noi stessi è un esercizio fondamentale per trovare la nostra voce, anche nella scrittura.
Torna a trovarci!
Un saluto
Santa parole, credo che la scrittura sia la culla dell’anima!
Concordo pienamente con queste regole, che sono anche semplici: per imparare a scrivere bisogna scrivere. Se scrivendo provi un certo piacere sei nella direzioni giusta, se invece lo fai sotto tua stessa costrizione e la cosa ti piace poco, allora trova qualcos’altro che ti possa piacere di più. Scrivere non è un’attività romantica, come spesso sento dire. È un lavoro, e come tutti i lavori l’esperienza ha un peso importante nel determinare il prodotto finale.
A presto,
Davide
Ciao Davide,
siamo perfettamente d’accordo con te sul fatto che scrivere sia un “lavoro” che richiede impegno e passione, almeno per chi vorrebbe condividere i suoi scritti e non tenerli gelosamente rinchiusi in un cassetto. Anzi, proprio chi ama la scrittura dovrebbe trovare ogni giorno la spinta per “andare oltre” senza dimenticarsi del piacere e del divertimento che le parole ci regalano. Ma se questa spinta manca, chissà, forse si ha solo bisogno di staccare la spina per un po’, ricaricare le pile con un buon libro o una chiacchierata tra amici e riscoprire piano il motivo per cui si ama così tanto scrivere.
A presto! 😉
Credo che sia difficile non solo imparare a scrivere, ma anche “imparare” a leggere, ovvero automatizzare il processo di analisi della costruzione dei periodi, dell’uso delle parole, dello “stile”, e non per copiare, evidentemente, ma per capire la tecnica, che anche nella scrittura credo esista. E’ come guardare una partita di calcio alla TV giusto per rilassarsi, oppure per imparare la tecnica del calcio, sviluppando poi il proprio stile, il proprio modo di giocare, che sarà funzione sia del talento sia dell’allenamento. E alla fine (o meglio contemporaneamente), comunque, bisogna buttarsi, cioè scrivere, scrivere, scrivere.
Ciao Carlo,
siamo d’accordo con te sul fatto che ci sono due modi per gustarsi la lettura: l’uno fondamentalmente disimpegnato, l’altro più attento e critico che all’apparenza risulta essere più “faticoso”, ma può regalare piacevolissime sorprese.
Il problema di fondo, secondo noi, è che sia nella scrittura che nella lettura manca un sano spirito critico. Nei lettori che non hanno velleità letterarie può contribuire a generare discutibili best seller, ma nei giovani scrittori diventa una grossa pecca che impedisce di far emergere il reale potenziale della propria scrittura.
Forse è “difficile” imparare a scrivere (e a leggere)in modo non superficiale perché, per quanto possano esserci alcune regole valide per tutti, la loro applicazione richiede una maturità critica verso se stessi e gli altri che può far paura ai giovani scrittori.
Valutarsi obiettivamente richiede coraggio: lo stesso che hanno dimostrato grandi scrittori quando, anche di fronte a opere finite, hanno riconosciuto di poter far meglio e non hanno esitato a cestinarle per ricominciare daccapo.
Ciao, sono un ragazzo di 14 anni e alcune delle mie più grandi passioni sono appunto la scrittura e la lettura.
Passo ore intere a leggere ma sfortunatamente non sono molto bravo a scrivere, mi sto esercitando da molti anni e spero di migliorare..
Questa guida mi è stata molto utile in questo, ti ringrazio!
Ciao Enrico,
grazie per il messaggio! Siamo felici di esserti stati d’aiuto e non possiamo che augurarti un grande in bocca al lupo per la tua passione. 🙂
Mi piace molto questo blog ed invito il fondatore e coloro che lo seguono a continuare a svolgere le loro attività ed a pubblicare i loro articoli sul mio forum di scrittura…è nato da poco e ho bisogno non di una normale utenza ma di utenza che mi capisca e che condivida la mia stessa passione:scrivere.
Il forum è questo… portalescrittura.forumcommunity.net
Quando vi siete iscritti presentatevi e venite in tanti!!! perchè non vedo l’ora di confrontarmi con voi in un posto che conosco bene e dove tutti possono condividere più facilmente le proprie opinioni…
Infatti forum significa piazza (dove si svolgevano le riunioni popolari in antichità e si condividevano le cose). Quindi spero proprio di poter aver la possibilità di accogliervi per il verso e di imparare qualcosa dalla vostra esperienza.
Ciao, ho 17 anni e amo scrivere e leggere. Per ora, mi considero mediocre come scrittrice, ma seguendo i vostri consigli spero di poter migliorare col tempo.
Ringrazio tantissimo i creatori di questa ‘guida’, l’ho trovata molto utile e chiara, ho preso appunti e ho iniziato a scrivere qualcosina seguendola punto per punto.
Un caloroso saluto e grazie ancora.
Ciao Alison!
Scusa per il ritardo con cui ti rispondiamo. Speriamo sinceramente che questa guida possa esserti utile nel tuo percorso creativo e siamo felici che tu abbia deciso di intraprenderlo. 😉 Ti facciamo un grande in bocca al lupo e speriamo di rivederti bazzicare da queste parti!
Un caro saluto
Ciao ragazzi… uno spunto di riflessione: è meglio scrivere al PC oppure secondo il classimo metodo “carta e penna”?
Io sinceramente preferisco il secondo… e voi?
Ciao Ambrogio, ottimo spunto di riflessione. 😉
Chi di noi scrive ha da sempre avuto un debole per il PC anche se la carta mantiene il suo fascino in alcune circostanze. Parlandone tra conoscenti e amici abbiamo scoperto che non c’è una netta prevalenza, al contrario la scelta tra l’uno e l’altra dipende spesso (quando si può scegliere) dal grado di affinità che si sente e dallo sforzo richiesto. Alcuni infatti si sentono più a loro agio nel digitare le parole, altri nello scriverle di proprio pugno. Non sappiamo perché questo accada, ma di sicuro è qualcosa di interessante perché, per quanto se ne possa dire, l’impiego della tecnologia nella vita quotidiana non è uguale per tutti.
Grazie per l’intervento!
Sono contentissima di aver trovato questi utilissimi consigli. Ce la farò ! Un sorriso a tutti!!!
Felici di esserti stati d’aiuto, Laura! Buona scrittura. 😉 A presto!
A me piacerebbe fare fumetti, e di fatto cerco di leggere (non solo libri e fumetti, leggo anche altre cose legate a svariati argomenti)e cerco di imparare a scrivere. Ora però veniamo alla cosa che mi frega. Non amo scrivere. Amo raccontare per immagini, riesco a creare storie (mi sono esercitata e mi esercito in questo) ma la scrittura non mi da piacere e la vedo solo come un mezzo per appuntare le mie storie in modo da aver maggior controllo per quando farò il fumetto. Eppure faccio revisioni e persino riscritture in toto affinchè vengono meglio. Ma nei periodi di riposo non riesco ad allenarmi nella scrittura. Piuttosto mi dedico al mi amato disegno e studio dalle storie scritte da altri (es mi domando ‘cosa rende queste storie belle?’ per poi applicare gli stessi principi ai miei scritti. A volte leggo i suggerimenti degli scrittori professionisti e provo a scovare gli errori nei miei)
Ciao Nordlys,
è probabile che la scrittura non sia il tuo mezzo d’espressione elettivo, ma lo siano le immagini e la passione che infondi nel disegno dei fumetti lo testimonia. Inutile farci piacere a forza qualcosa che non è nelle nostre corde, ma più utile potrebbe essere trovare qualcuno che condivida la tua passione per i fumetti e sia portato per la scrittura più di quanto lo sia per il disegno.
Scrivere fumetti è molto diverso dallo scrivere romanzi o racconti, richiede sensibilità per un tipo di scrittura che accompagna l’immagine senza sostituirsi ad essa. Tutto quello che stai facendo ti aiuta a migliorare la tua arte, soprattutto l’espressività dei tuoi disegni e chissà che il fatto stesso che scrivere non ti piaccia possa indurti a creare qualcosa di diverso, un prodotto più affine a te e al tuo modo d’essere.
Questo solo per dirti che alcuni limiti sono delle potenzialità sotto mentite spoglie, basta saperli guardare con gli occhi giusti e ci mostrano possibilità che altrimenti non avremmo mai neppure osato immaginare.;)