Perché scrivere un diario?
Per tenere traccia del tempo che passa, per dare libero sfogo alle emozioni, ai pensieri, per confidare a se stessi quello che brucia nel cuore. Ma non solo, un diario può anche essere la forma d’espressione della propria essenza, una testimonianza dei cambiamenti e delle esperienze che si fanno.
Un diario è un esercizio di metodo e disciplina, come scrive Henry David Thoreau:
Un diario è un registro di esperienza e crescita, non una cassaforte per cose ben fatte o ben dette. Qui non potrò permettermi di ricordare quel che ho detto o fatto, ma ciò che veramente sono, buttata via la corteccia, e ciò che aspiro ad essere.
Di per sé, quindi, il diario è un ottimo modo per esercitare la scrittura: raccontare le proprie vicende allenandosi nella descrizione di luoghi e persone, utilizzare diverse tecniche di narrazione, permettersi di sperimentare per scoprire il proprio ineguagliabile stile.
Il diario può contenere di tutto, non c’è limite alla libertà che consente. Spesso capiterà di ritrovarvi l’ispirazione per nuovi racconti, materiale grezzo per una nuova opera: descrizioni, abbozzi di personaggi, aneddoti…
Sempre Thoureau ci insegna che:
Nello scrivere, l’arte maggiore consiste nello scoprire, quanto più presto possibile, quali siano le cose migliori che si son scritte, e saper gettar via il resto per giungere solo a esse. Anche le parti più povere diverranno più utili, se serviranno a questo scopo, come la base di una colonna.
Henry David Thoureau, Vita di uno scrittore
Quanto vive e soffre lo scrittore offrendosi così spesso al pubblico! Pochi anni o pochi libri eguagliano, per lui, una lunga vita di esperienza, sofferenza, ecc. È già tanto che non indurisca. Egli impara a sopportare il disprezzo altrui e a non sopravvalutare se stesso.
Compie, in un certo senso, un’autopsia di se stesso prima di morire: e questa è l’arte.
Nella scrittura, pur partendo con le migliori intenzioni, capita di perdersi per strada e non dedicare all’esercizio il tempo necessario. Scrivere un diario potrebbe, quindi, essere un valido “stratagemma” per tenere allenate parole e immaginazione.
Nel nostro diario personale, infatti, parliamo di noi ma anche degli altri, senza temere giudizi, permettendoci voli pindarici ed esercizi di stile che, in altri frangenti, potremmo invece precluderci.
Quale migliore banco di prova, allora, per permetterci di provare e riprovare, scivolare, rialzarci e saltare in alto, sempre più in alto? 😉
Vagando per le strade, mi piace osservare certi passanti del tutto sconosciuti, studiare i loro visi ed indovinare chi sono, come vivono, di che cosa si occupano e che cosa li interessa particolarmente in quel dato momento. Per quanto riguarda l’artigiano col ragazzino, mi venne in mente allora che gli dovesse essere morta la moglie da non più di un mese e, chi sa perché, proprio di tisi. Il piccolo orfanello è sorvegliato intanto (dato che il padre lavora tutta la settimana in officina) da qualche vecchietta, nel sottosuolo dove essi hanno in affitto una cameruccia, o magari un angolo soltanto.
Dostoevskij, Diario di uno scrittore
Da giovane scrivevo assiduamente sul diario. A volte penso che sarebbe molto utile riprendere per la mia scrittura e anche molto divertente. ..
si,sono daccordo con te!!! e’utile,divertente,e perche’no?anche come una registrazione delle nostre giornate…non si sa mai…(una giapponese buddista,moglie di uno scrittore//scriveva ogni giorno sul suo diario,e per caso,grazie ai suoi appunti,salvo’un suo parente prossimo da un equivoco? non ricordo con esattezza la storia / ma le fu’molto utile *
Tante volte c’ho provato.
Il mio problema è che non so cosa scrivere.
Ho una vita piatta, monotona, vuota e noiosa.
Non ho nulla da scrivere su un diario.
Ciao Angy,
spesso ci convinciamo di non avere niente di interessante da dire perché giudichiamo severamente noi stessi e la nostra vita, ma anche senza essere novelli Indiana Jones, ciascuno di noi è quotidianamente il protagonista di un’avventura unica e irripetibile. Unica perché così come viviamo noi i nostri giorni non li vivrà mai, MAI, nessun altro e irripetibile perché come disse Eraclito “non potremo mai entrare due volte nello stesso fiume”. Tutto cambia, tutto è in movimento, anche noi nelle nostre vite per quanto possano apparirci immobili e insipide. E poi perché le giudichiamo così? Perché non viviamo un grande amore né tanto meno uno tragico? Perché non costruiamo imperi o li distruggiamo? Solo perché questa mattina ci siamo svegliati, di nuovo, e abbiamo fatto quello che meglio sappiamo fare, ovvero vivere la nostra vita? Esattamente com’è, anche noiosa e poco entusiasmante quando così ci appare?
Tutti abbiamo qualcosa di importante, bello, prezioso da raccontare perché nessun altro vedrà mai il mondo attraverso i nostri stessi occhi, nessun altro lo assaporerà mai così come noi lo possiamo assaporare. Non c’è niente di banale in ogni singola cosa che fai Angy, ogni singolo giorno della tua vita è tutto tranne che banale. Forse la tua (come la mia del resto!) non sarà una biografia che sarà tramandata ai posteri, ma c’è sempre, in ogni nostro giorno, anche un singolo episodio, una singola emozione di cui valga la pena essere stati testimoni. Parti da questo, parti anche solo da una frase o da una parola se preferisci. Provaci e ti meraviglierai di quante ordinarie avventure ci vedono protagonisti ogni giorno. Ciascuno di noi. Anche tu! 😉