Perché “Pensiero Distillato”? Distillato da cosa? Dai fronzoli, da tutto ciò che lo intorpidisce, camuffa, distorce affinché si adegui a un’idea, un’opinione, un preconcetto.
In poche parole? Un pensiero che vuole essere libero, che esplora e non si affida a sentieri già tracciati, perché
Se vedi la tua strada distesa davanti a te, puoi essere certo che non è la tua strada. La tua strada la costruisci passo dopo passo. È per questo che è tua.
Joseph Campbell
Pensiero Distillato nasce nel 2012 con un obiettivo preciso: deviare dalla strada maestra e seguire pensieri (idee, filosofie, discipline…) considerati “credenze” perché privi di radici che affondino nell’odierno terreno scientifico. Seguire questi pensieri e farne esperienza, osservare fin dove ci conducono e quanto lontano. Affidandosi all’aiuto dell’unica guida che tutti già conosciamo: il nostro personale intuito.
Tanta strada è stata fatta nel frattempo, molti i territori esplorati, ancora di più quelli che restano da esplorare, ma sempre con lo stesso spirito curioso e ambizioso. Perché il viaggio cambia il viaggiatore, ed è quello che è successo anche a me, la regista dietro alle quinte del blog.
Un importante cambiamento
Nel 2020 decido di far confluire il mio primo progetto dedicato alla scrittura creativa e alla lettura, nato nel 2010, in questo sito perché in dieci anni tante cose sono cambiate: collaborazioni, passioni, amori e capisco di essere giunta a un punto di svolta.
Si chiamava Imbrattacarte quel primo progetto e si trattava di un progetto collaborativo ma poi, come accade spesso nella vita, alcune strade biforcano, si separano e ciascuno prosegue per la propria. Rimangono i ricordi, rimangono le storie raccontate e vissute insieme seppur davanti a noi si aprano nuove prospettive.
Nel frattempo nascono nuove collaborazioni e quello che sembrava un progetto un po’ abbandonato, lasciato a languire nella malinconia, riprende vita, risorge a se stesso e cambia veste.
E poi arriva il 2024, anno nuovo, visione nuova. Pronti per nuove avventure, ma con le idee più chiare, un impegno più costante, un entusiasmo ritrovato.
Che cosa vi aspetta, quindi, approdando qui? Tante storie, tanti possibili sentieri di vita, tante opportunità e prospettive da cui guardare nuovi e vecchi concetti. Troverete parole, un amore per le parole che tempo e sfide non hanno potuto scalfire; troverete una passione per la scrittura, per i libri e… sì, per la vita, per una vita che è unica per ciascuno di noi ed è giusto che sia così. Troverete un viaggio che attraversa due mondi: quello là fuori e quello che ci portiamo custodito dentro.
Chi sono, la regista dietro le quinte
Se in Italia la speranza di vita per una donna è pari a 85 anni, allora significa che ne ho ormai vissuto la metà e per fortuna senza grossi rimpianti. Sono riuscita a laurearmi (il che non era scontato!) scrivendo una tesi sul “malsviluppo”* nell’era della globalizzazione e, in seguito, ad approfondire i miei interessi in psicologia, naturopatia e, l’amore di una vita, nella scrittura creativa.
Lavoro nel campo del marketing, ma credo che in qualunque altro campo avrei trovato terreno fertile per mettere alla prova il mio spirito ribelle e anticonformista. Non amo mettermi in mostra, preferisco osservare e ascoltare, sono un tipo difficile da avvicinare e probabilmente ancor più da inquadrare, alcuni mi definirebbero timida o riservata, io preferisco introversa, ciò nonostante tre sono le parole d’ordine di questo progetto: condivisione, partecipazione, esplorazione.
Se qualcuno mi chiedesse: perché hai creato questo blog? Credo che risponderei: “Perché stare bene con se stessi non significa essere asociali, perché tra tutte le etichette umane quella di “normalità” è la più insensata, perché ognuno di noi ha il diritto di fare esperienza di se stesso nel modo più autentico possibile.”
E perché…
La scarpa che sta bene a una persona sta stretta a un’altra: non c’è una ricetta di vita che vada bene per tutti.
C. G. Jung
Ognuno di noi ha il suo progetto di vita, che non può essere sostituito da nessun altro.
Perché credo che sia importante dirlo e perché ho passato troppo tempo aspettando che fosse qualcuno a dirlo a me e, alla fine, ho deciso di dirmelo da sola. E poi di passare il messaggio.
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*Il termine è stato coniato da Vandana Shiva, fisica ed ecologista indiana, fondatrice del movimento Navdanya.
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