“Musa ispiratrice torna a me!”, sospira il giovane scrittore immerso nella contemplazione di un foglio (elettronico o cartaceo) fastidiosamente intonso.
Ci sono persone che estraggono idee dalla loro mente come un prestigiatore farebbe con conigli e colombe dal cilindro, ma poi si incagliano nella fase concreta dell’atto creativo: la strutturazione e stesura dell’opera. Altre, invece, sono afflitte dal cosiddetto “blocco dello scrittore” e, dopo un periodo di fiorente creatività, si ritrovano come prosciugate alla fonte della loro ispirazione. Vorrebbero tanto scrivere, ma non sanno di cosa. Si guardano intorno alla disperata ricerca di un suggerimento, ma niente, il mondo è ostile e gli sbatte in faccia la loro incapacità di produrre idee.
A quale dei due gruppi appartieni? Se al momento puoi annoverarti tra le vittime della sindrome da foglio bianco, allora abbiamo qualcosa per te. Nei nostri vagabondaggi sul web abbiamo scovato qualche buon consiglio.
Prima ti mostriamo la parte sciccosa tutta infiocchettata e in inglese, poi passiamo alla nostra analisi (in italiano, don’t worry!).
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7 consigli per superare il blocco dello scrittore
#1 ASCOLTA MUSICA
Questa la sottoscriviamo in pieno. Chi di noi si è cimentato nella scrittura di racconti o romanzi lo ha spesso fatto accompagnato da un sottofondo musicale. La musica che ci piace è ispiratrice. Alle volte basta ascoltare qualche canzone e lasciarsi trasportare dalle emozioni che ci trasmette, le immagini che nasceranno potrebbero essere lo zampillo di una nuova fonte a cui abbeverarsi.
#2 NON FISSARTI
Se ti sei bloccato prima ancora di iniziare a scrivere oppure nel bel mezzo di un racconto, del capitolo di un romanzo o di qualunque altro testo, fai un bel respiro e… saltalo a piè pari. Parti dal fondo se necessario, lasciati conquistare da un’altra scena del tuo romanzo oppure allontanati per un po’ e torna quando ti sentirai fresco e riposato. In poche parole: passa ad altro se necessario!
#3 FAI UNA PAUSA A BASE DI CAFFEINA
Non abbiamo mai provato questo consiglio quindi non possiamo assicurare sulla sua efficacia ma sembra che bersi una tazza di caffè prima di schiacciare un pisolino per 15 minuti incrementi la produttività al nostro risveglio. Se ti piace il caffè e ti va di proporti come cavia per l’esperimento… facci sapere se funziona davvero!
#4 RIVOLGITI A QUALCUNO DI FAMOSO
Ok, questa ci piace molto! Lasciati ispirare da chi è venuto prima di te e aveva qualcosa da dire: leggi citazioni inerenti al tuo lavoro che siano capaci di ispirarti, motivarti o… farti arrabbiare! Qualcosa dovrebbe smuoversi dentro di te e dovresti provare una forte spinta a ribattere, e quindi a scrivere.
#5 CAMBIA SCENARIO
Se il tuo vecchio e rassicurante angolo creativo si è trasformato in una gabbia ingoia lacrime e frustrazione forse è arrivato il momento di cambiare aria. Esci, vai al parco, in un bar, alla stazione… dovunque tu possa trovare il tuo antico brio e, soprattutto, dare una rinfrescata alla tua mente.
#6 CHIEDITI: “A CHI IMPORTA?”
Rifletti sulle persone per cui vorresti scrivere, quelle che dovrebbero leggere le tue parole non appena il tuo racconto, romanzo, articolo sarà terminato e dato alle stampe. Concentrarti sui tuoi lettori e non su te stesso o sulla tua opera ti offrirà un nuovo punto di vista da cui osservare l’intera situazione.
#7 SCRIVI QUALCOS’ALTRO
Forse il tuo blocco deriva dal fatto che ti sei ostinato a scrivere di qualcosa mentre la tua mente è impegnata in altre riflessioni? Non sei obbligato a focalizzarti su un solo argomento, prendi un momento per te stesso e dai sfogo ai tuoi pensieri, qualunque essi siano. Buttarli fuori invece di tenerli stretti dentro di te può aiutarti a far chiarezza e potresti anche trovarti tra le mani del buon materiale su cui lavorare.
Conosci qualche altro trucchetto per ritrovare l’ispirazione? Ti va di condividerlo con noi nei commenti? Al bando l’avarizia, un mondo libero dai blocchi per tutti!
All writing problems are psychological problems. Blocks usually stem from the fear of being judged. If you imagine the world listening, you’ll never write a line. That’s why privacy is so important. You should write first drafts as if they will never be shown to anyone.
Erika Jong
Fortunatamente mi capita raramente di avere un blocco. In genere ho più cose da scrivere che tempo per scriverle, quindi si accumulano e non mi lasciano molto spazio per pause davanti alla pagina bianca. Se, però, non mi sento ispirata, semplicemente non scrivo. Ostinarsi non serve. Comunque condivido tutti i vostri consigli (a parte il caffè che non bevo, quindi non posso assicurarne l’efficacia)!
Tempo fa ho scritto anch’io un post sulla paura della pagina bianca.
Ciao Romina,
siamo perfettamente d’accordo: ostinarsi a scrivere può fare più male che bene soprattutto quando si vivono dei momentanei “blocchi” dovuti spesso a stanchezza o scarsa ispirazione. Al contempo, però, capita anche di sentirsi vittima di una blocco più duraturo e avvilente che può portarci a pensare di aver esaurito la nostra vena creativa, in questi casi si può avere bisogno di una spinta! Se ti va puoi inserire un link al tuo articolo qui nei commenti: qualche nostro lettore potrebbe essere ispirato dai tuoi consigli. A presto 🙂
sono d’accordo di non ostinarsi ma c’è chi fa lo scrittore come mestiere e allora non dipende da te devi scrivere ogni giorno anche se non hai l’ispirazione.
Sfortunatamente in questo periodo sono in blocco, ma devo scrivere ugualmente… cercherò dei metodi per ritrovare l’ispirazione…
il blocco dello scrittore è… letterario quanto la scrittura stessa. Credo che la cosa migliore sia di interrompere, magari mettersi a leggere, anche per esempio la parte iniziale del romanzo o racconto. bisogna insomma stimolare mla mente, in modo che si rimetta a produrre linfa. Ciao!
Ciao Carlo,
hai colto nel segno: da un lato è necessario non forzare la mente quando è stanca, dall’altro però bisogna evitare che si atrofizzi a causa dell’inattività. Quindi riposo e ispirazione sono senz’altro i due ingredienti fondamentali per rimettere in moto la nostra creatività. L’importante è sapere quando usare l’uno e quando l’altro per evitare il corto circuito. 😉
In effetti può essere molto frustrante sentire di non aver più nulla da scrivere. Spero non mi capiti mai!
Non ho messo il link perché non volevo fare troppa pubblicità, ma eccolo qui: http://tamerici-romina.blogspot.com/2011/10/aiuto-non-so-cosa-scrivere-la-paura.html
Comunque nel web ci sono molti articoli sul tema sicuramente più interessanti del mio!
Grazie mille!
Sono in questa fase…
il mio unico consiglio è di leggere. Prendete un altro libro e leggete. Arriverà sicuramente un punto che vi ispirerà, e comunque basta lasciar passare un pò di tempo facendo altro, magari scrivendo piccoli racconti per tenersi “in allenamento”, e la voglia di andare avanti ritornerà =)
Ciao Sora,
grazie per il tuo contributo! Siamo perfettamente d’accordo: la lettura è sempre un’ottima fonte di ispirazione nonché di grande piacere. Ottimo consiglio 🙂
Sono fortunata. Io scrivo quello che vedo e la gente é fonte inesajribile di ispirazione. Ma a volte viene a mancare lo spirito di osservazione e questo é il problema
Verissimo, la gente sembra sia stata creata apposta per ispirare storie! Eppure è molto difficile riuscire a coglierle nella loro essenza proprio perché, come scrivi tu, richiedono uno spirito d’osservazione acuto e costante. L’osservazione è una qualità che ogni buon scrittore dovrebbe allenare, ma è probabile che ogni tanto ci abbandoni perché la nostra mente ha bisogno di riposarsi e di volare leggera senza soffermarsi troppo sulle cose. Anche lei ogni tanto vuole andare in ferie e come darle torto?! 😉
il cosiddetto “blocco dello scrittore”, secondo me, spesso è un autocondizionamento. Nella scrittura è normale impallarsi in questo o quel punto. Questo è dovuto a una scarsa pianificazione della storia, a una superficiale conoscenza dei propri personaggi che non hanno preso “abbastanza” vita per girare autonomamente nel contesto che gli abbiamo creato attorno.
Per superare questi blocchi occorre a mio avviso fare un passo indietro e riprendere il lavoro su pianificazione e documentazione.
Poi, per carità, è chiaro che ci sono giorni in cui si mettono giù cinquemila parole con una facilità impressionante e altri in cui non riusciamo proprio a scrivere periodi convincenti. Fa parte del gioco, l’importante è imparare a riconoscerne le cause. Dietro la maschera del blocco dello scrittore possono celarsi pigrizia, demotivazione, disorganizzazione o più semplicemente stanchezza. In quest’ultimo caso – e solo in questo – consiglierei una pausa di relax condita da tanta musica e qualche buon film.
Grazie Alessandro per il tuo interessante intervento. Hai messo in evidenza un’importante pratica che ogni scrittore dovrebbe secondo noi sempre mettere in atto quando si trova in un momento di stallo o di crisi: guardarsi obiettivamente e valutare l’origine del suo “problema” per poter applicare soluzioni efficaci e pertinenti.
Senza un’autoanalisi lucida la luce al fondo del tunnel appare sempre più lontana di quanto in effetti non sia.
La pigrizia… credo sia quella che in questo momento mi sta bloccando, so praticamente tutto quello che devo scrivere, ma quando mi metto davanti al pc non scrivo nulla… eppure quando spengo tutto, in testa aleggia ogni singola parola di quello che avrei dovuto scrivere… oppure forse è proprio questo? Il fatto di sapere ogni singolo avvenimento di quelli che avverranno… non c’è più sorpresa… e in un certo qual modo, il fatto di sapere tutto, ti fa perdere l’interesse… come rileggere un libro che sai a memoria…
Potrebbe trattarsi della “sindrome da schermo bianco”? Per cui quando si deve mettere nero su bianco quanto così brillantemente si è formato nella nostra mente semplicemente andiamo in corto circuito?
Vero è che quando si è già delineata l’intera trama della storia prima di scriverla manca poi l’effetto sorpresa e trepidazione nello scrittore, ma si potrebbe provare a trasferirlo dagli eventi alle parole, ovvero al modo in cui un evento può essere scritto, allo stile, alla scelta delle parole e alla loro combinazione. Tentar non nuoce… 😉
ciao! al momento frequento il terzo anno di liceo; per ora non ho avuto grandi problemi, le mie note si aggirano sempre tra la sufficienza anche se ogni tanto si verifica qualche sbavata..ora : il mio problema mi sta rendendo pazza! studio ore! ore! arrivo al esame con le idee in chiaro ma quando si tratta di buttarle giu il mio vocabolario si impappina. É una delle cose che odio di piu! sapere senza potere dire! sono stufa della mia condizione anche perche non sono mai soddisfatta di quello che scrivo. Dunque mi chidevo se qualcuno poteva darmi un consiglio sul : come faccio a non pensare troppo quando scrivo? cioe come posso fare per scrivere con piu tranquillita quello che voglio dire senza andare nel panico che porta poi altro panico? ho bisono proprio di un bel consiglio, non so forse anche da qualcuno che ha vissuto questa fastidiosissima esperienza!! un saluto:) HELP!
Ciao calmaesanguefreddo 🙂
Innanzitutto grazie di essere passata di qui e di averci scritto.
La tua domanda è molto interessante e siamo sicuri che tanti altri ragazzi/e si trovano nella tua stessa situazione perché purtroppo la scuola, per come è concepita oggi, ci tratta spesso come un semplice contenitore da riempire con nomi, date, nozioni e formule senza darci veramente il tempo di assimilarle e, soprattutto, di metabolizzarle al nostro interno. Cosa significa? Che ognuno di noi ha tempi diversi e modalità diverse per apprendere informazioni nuove e riuscire ad esporle utilizzando parole proprie, quindi l’essere costretti a omologarsi a tempi standard uguali per tutti non aiuta di certo.
Nel tuo caso forse potrebbe esserti utile un esercizio che è stato sperimentato in un’università americana (non ti preoccupare, è semplice e ha portato ottimi risultati!): dopo aver studiato e aver preparato degli schemi sui concetti base della lezione, a casa prova a prenderti 10 minuti di tempo per scrivere ininterrottamente concentrandoti sui tuoi pensieri e sentimenti più profondi riguardo all’argomento.
Forse ti chiederai: ma a che serve scrivere di quello che penso io su un argomento come il Risorgimento Italiano? Bè l’esperimento ha dimostrato che scriverne in questo modo aiuta a integrare le idee con la propria esperienza personale e quindi favorisce da un lato la memoria e dall’altro un’organizzazione chiara dei concetti che si studiano.
Inoltre, per migliorare la tua spontaneità e fluidità nella scrittura di un tema o di un esame in classe, la scrittura ininterrotta per 10 minuti al giorno (in questo caso di qualunque argomento ti interessi) ha dimostrato di essere un esercizio valido nell’aiutare il cervello a trovare le parole giuste al momento giusto.
Ovviamente nel caso qualche lettore avesse altri consigli da condividere… è il benvenuto!
Ti facciamo un grande in bocca al lupo e siamo sicuri che con un po’ di pazienza e qualche esercizio risolverai il brillantemente le tue difficoltà attuali. 😉
grazie mille del consiglio; lo proverò a mettere in atto 🙂 buona fortuna a tutti e buona serata!
Ciao a tutti, anch’io amo tanto scrivere eppure da un anno ho dovuto smettere. Dopo la scuola mi sono buttata in un lavoro che si è letteralmente spolpato la mia anima,il mio tempo e la mia ispirazione.
Rimane solo la paura. Rileggo i miei scritti e sento di non riuscire più a comporre mezza frase,eppure avrei tanta voglia di farlo ma la paura di non riuscire a competere con la vecchia me è come un cancro che si avvinghia alla mia creatività. Scusate il pessimismo, ho letto tutti i vostri commenti e ma non so davvero come risolvere questa situazione.
Forse non dovrei neanche incolpare la mia vecchia attività visto che l’ho abbandonata da qualche mese. Ora che il tempo per buttare giù qualche idea c’è sento il vuoto più totale. Un consiglio???:(
Ciao IO,
di certo liberarsi da un vecchio vortice che ha letteralmente assorbito ogni nostra energia è difficile, più di quanto si potrebbe immaginare. Alle volte non basta allontanarsi, come hai fatto tu da qualche mese, per ritrovare l’antico entusiasmo, perlomeno non è così immediato. La sua impronta ci accompagna ancora e lo si vede soprattutto dal tipo di pensieri che coltiviamo. Perché la donna che un tempo scriveva e amava i suoi scritti oggi dovrebbe pensare di non essere più in grado di farlo così bene? In fondo sei sempre tu, tu ieri e tu oggi e nessuno può rubarti ciò che è tuo, neppure un lavoro alienante. Da dove arriva questa paura? Non si tratta forse di uno di quei pensieri che ti tengono in ostaggio?
Forse per ritrovare energia, gioia e ispirazione per prima cosa hai bisogno di ritrovare te stessa. Tutto ciò che scriverai da oggi in poi è naturale che non sarà più come quello che scrivevi perché tu sei cresciuta, hai vissuto delle esperienze, belle e brutte, però rimarrà sempre tuo, sempre meraviglioso. Di questo non dubitare perché arriverà dalla stessa sorgente, la tua sorgente creativa. L’idea di competere con la persona che eri, con quello che hai realizzato in passato impedisce alla tua sorgente di rigenerarsi, ti blocca in quella che percepisci come una landa deserta, ma è un’illusione, è tutto frutto di un pensiero sbagliato, negativo, generato da quello stesso vortice che di riflesso continua a rubarti energia.
Non c’è nessuna vecchia te con cui devi competere, non esiste un passato idilliaco e un presente grigio e sterile, hai solo bisogno di riavvicinarti alla scrittura, al piacere che provavi e che pian piano ricomincerai a provare. I pensieri negativi non ti abbandoneranno subito, ma se darai loro retta finirai per rinunciare a una passione che è tua e solo tua. Piuttosto, riprendi in mano le parole e lascia loro campo libero. Lo ripetiamo spesso, ma lo facciamo perché abbiamo visto che funziona e aiuta a superare le tante paure che spesso accompagnano gli scrittori. Ricomincia a scrivere per te. Scrivi di questo momento, di come ti senti, di quello che vorresti e lascia che venga come vuole venire. Se ti riprenderai per mano e ti dedicherai tempo, spazio e nuove opportunità, pian piano recupererai energia ed entusiasmo, e così faranno anche le tue parole, i tuoi scritti. Oggi è importante che tu permetta a te stessa di essere così come sei, lascia che i giudizi severi ti scivolino addosso e datti una possibilità.
Scrivi ogni giorno, con costanza, senza calcolo, scrivi di quello che ti passa per la testa, di quello che ti fa stare male e di quello che ti fa stare bene. Pian piano vedrai che anche la tua creatività tornerà a farti visita sempre più regolarmente. Non ti ha abbandonata, è sempre dentro di te, ma ha bisogno che tu conceda a te stessa il tempo necessario per guarire la ferita inferta dal tuo ex lavoro. Provaci e abbi fiducia nel processo! 😉
Salve, mi rendo conto che questo articolo è stato scritto un paio d’anni fa ma volevo chiedere consiglio: mi è sempre piaciuto scrivere, principalmente racconti ma – come tutti, immagino – ne ho anche fatto un mezzo per sfogare emozioni e pensieri o scrivere lettere che non arriveranno mai al destinatario. Non mi pongo generalmente il problema del “blocco dello scrittore”, tendo a scrivere semplicemente quando mi sento di farlo, non mi metto davanti a una pagina di word pensando “okay, ho iniziato un racconto e devo continuarlo”, semplicemente quando mi sento abbastanza ispirata per continuare apro quella pagina famosa pagina word, oppure quando mi sento troppo sopraffatta dalle emozioni e la mia mente necessita di incanalarle nella scrittura, seppur io scriva di tutt’altro rispetto a ciò che sento, in quel caso, scrivere dovrebbe essere automatico come nel caso dell’essere ispirati, solitamente è così.
Ora, mi ritrovo nella mia camera alle quattro di notte, con un carico di pensieri e sensazioni enorme che mi schiaccia e vorrei farle uscire, sento un bisogno irrefrenabile di creare e incanalare, ma la vena creativa è comunque vuota, quando la mia testa è un tumulto di pensieri, sono due cose dissonanti che non caratterizzano solo questa notte, ovviamente, ma l’ultimo periodo, se non per sporadici esercizi di stile, eppure non riesco semplicemente a scrivere, neanche come mi sento, neanche fingendo che sia una blanda pagina di un diario, quando almeno le mie sensazioni in testa sono ben chiare e definite pur non avendo ispirazione per racconti veri e propri.
Non so cosa potreste dire a riguardo, più che tutto io mi sto chiedendo da cosa possa essere causato un blocco di questo genere.
Grazie in anticipo 🙂
PS: scusate le frasi probabilmente sconnesse ma sono in uno stato di sonnolenza e la mia capacità di scrivere frasi di senso compiuto ne risente.
Ciao Passante in crisi,
ognuno vive il rapporto con la scrittura in modo personale e tu lo testimoni molto bene. Non ci sono regole fisse o modelli da seguire, ma un amore da vivere o da esprimere, se vogliamo. La scrittura è un modo squisitamente umano per esprimersi e può assumere molteplici sfumature: dal diario al racconto, dalla lettera al romanzo, solo per citarne alcune. Nel tuo caso emerge soprattutto la spontaneità del rapporto: scrivi quando senti che è arrivato il momento di farlo, non segui uno schema preciso, non ti poni delle regole. Cogli l’attimo e crei sul momento.
Di solito la vena creativa non si esaurisce dentro di noi, ma può essere offuscata (o addirittura soffocata) in certi casi da imperativi interiori di cui possiamo essere più o meno consapevoli. Forse qualcosa ti frena dal far uscire i pensieri e le emozioni perché sono “troppi”, caotici e vorrebbero uscire tutti insieme ma come si fa? E allora non esce niente, c’è un tappo e ti sembra di essere incapace di fare alcunché. O forse potrebbero uscire ma vorresti dar loro una forma precisa, una forma imposta che però probabilmente non è quella più naturale per loro. Sono ipotesi e ce ne sono di certo altre, ma un suggerimento che possiamo darti è di osservare quel tumulto nella tua testa, scrutarlo come faresti se appartenesse a un’altra persona, senza giudizi e senza aggiungerci ulteriori pensieri. Così facendo ti accorgerai che, tra le pieghe di quel tumulto, si annidano degli spazi di silenzio. Ed è proprio in quel silenzio che scorre la creatività e soprattutto si dipana la matassa dei pensieri e delle emozioni. Prova a giocare con quella matassa: sono oggetti, spunti, situazioni, emozioni che puoi usare. E’ come aprire un vecchio baule in soffitta e scoprirvi vecchie lettere, fotografie, abiti, scatole di cioccolatini ormai vuote e arruginite. Sono vite che hanno generato forti emozioni, una miriadi di pensieri e sentimenti, ma sono storie di cui puoi scrivere perché non ti ritrovi in mezzo al tumulto, bensì in quello spazio di silenzio attento e concentrato in cui la creatività sgorga spontanea. Non puoi prendere tutto in mano contemporaneamente se vuoi guardarlo bene, ma solo una cosa alla volta. Se hai in mano una fotografia è quella fotografia che stai guardando e nient’altro. Se leggi una lettera è quella lettera che stai leggendo e nient’altro. Prima guarda pure il contenuto del baule, ma poi soffermati su qualcosa di preciso e lascia che ti parli. Ascoltalo e dagli una voce. Forse all’inizio farai comunque fatica, ma chissà cosa emergerà un po’ alla volta.
Non sappiamo se questo suggerimento potrà esserti d’aiuto, ma l’abbiamo estrapolato dalla nostra esperienza e abbiamo verificato che può funzionare.
Grazie di essere passata di qui e buona scrittura sempre! 😉
Il Blocco dello scrittore viene dal profondo della nostra “paura” del successo. Mi permetto di quotare una frase del film “Coach Carter”: “La nostra più grande paura non è quella di essere inadeguati. La nostra più grande paura è quella di essere potenti al di là di ogni misura. È la nostra luce, non la nostra oscurità che più ci spaventa.” Grazie dell’articolo Imbrattacarte!
Ciao Marius, in effetti hai ragione nel dire che dietro al blocco dello scrittore può nascondersi il timore di avere successo, non pensiamo sempre, ma qualche volta sì. In ogni caso, meglio non prenderlo sottogamba visti i danni che può fare!
Sempre bello il brano di Marianne Williamson. Grazie per la condivisione 🙂
io devo scrivere un testo teatrale per un concorso… l’idea c’è, ma non riesco a metterla nero su bianco da giorni, pur avendo sperimentato vari di questi consigli. cosa posso fare?