Perché volersi bene è importante e cosa significa? Wunibald Müller, psicoterapeuta tedesco, spiega nel libro “L’arte di volersi bene” che essere buoni con se stessi è un dono che tutti dovrebbero concedersi.
Le librerie di parenti e amici sono sempre fonti di piacevoli scoperte. La settimana scorsa curiosavo tra i libri della mia vecchia zia quando mi sono imbattuta in un volumetto che prometteva una veloce e interessante lettura. Come dirgli di no, soprattutto in prossimità del Natale? Così, l’ho preso in prestito e ora che l’ho terminato confermo che non ha disatteso le aspettative.
Si tratta di L’arte di volersi bene scritto da Wunibald Müller, psicoterapeuta tedesco. È un breve saggio gradevole alla lettura dedicato a chi, impegnato ad aiutare gli altri, finisce per dimenticarsi di sé e dei propri bisogni.
Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, questa lettura (accanto ad almeno altri 3 libri iniziati!) mi ha accompagnata nelle riflessioni sugli obiettivi raggiunti e su quelli ancora da realizzare. Come sarà il 2013? Per natura tendo all’ottimismo, ma le nuvole in cielo continuo ad osservarle con i piedi ben piantati per terra. La vita segue le sue leggi e noi seguiamo lei, quindi l’accortezza è d’obbligo pur senza rinunciare a un pizzico di saggia follia.
Il libro di Wunibald Müller mi ha ispirata ricordandomi quanta poca importanza diamo al tempo dedicato a noi stessi. Possiamo anche considerarci egoisti o apparire tali, ma in realtà qual è la qualità del tempo che ci dedichiamo? Stiamo molto spesso nella nostra testa, ma facendo cosa? Di solito l’elenco della spesa oppure siamo impegnati in una guerra tra opposti pensieri su chi dovremmo essere o su come ci dovremmo comportare.
Credo che al di là di tutti i buoni propositi (o meno) che possiamo coltivare per il 2013, la prima cosa che davvero dovremmo concederci è un po’ di tempo per noi, un impegno a prenderci cura di questa personcina che siamo abituati a dimenticare nel tran tran quotidiano.
Müller nel saggio ci ricorda di essere buoni con noi stessi. Pensiamo o diciamo agli altri di esserlo (soprattutto ai nostri figli!), ma con noi lo siamo? Esserlo non significa però, come spiega l’autore, concederci un gelato o un vestito nuovo ogni tanto. Essere buoni con noi stessi è un’arte che richiede grande tatto e intuito, duro lavoro e disciplina anche se non sempre si può sapere in anticipo cosa realmente significhi e cosa richieda.
Per orientarmi non esiste un catalogo o una ricetta alla quale mi debba attenere. L’arte di essere buoni con se stessi non è semplicemente qualcosa di statico, ma piuttosto qualcosa di dinamico: mi chiede di considerare la mia situazione personale, i miei compiti, il mio ambiente, i miei lavori, di prendere decisioni in modo flessibile e creativo andando al di là della condizione di partenza e di metterle in pratica in modo adeguato.
Essere buoni con noi stessi significa non aver paura di guardarci con onestà, di passare del tempo con noi stessi, di dedicarci dei momenti che riflettano ciò che davvero siamo e che purtroppo possiamo aver imparato a celare agli altri.
Ad esempio, Müller consiglia di affidarsi a dei piccoli rituali che rappresentino qualcosa che amiamo fare, che mostrino quello che è davvero importante per noi. Possiamo ritagliarci un momento al mattino o alla sera per dedicarlo solo a noi stessi: alzarsi un po’ prima la mattina per fare una doccia lenta, meditare, leggere qualche riga di un libro che ci piace, oppure scegliere la sera per concedersi il dono dell’attenzione.
In tutti questi modi faccio qualcosa soprattutto per me, faccio qualcosa di buono per me, dedico attenzione a me stesso, alla mia condizione interiore, ai miei pensieri e ai miei desideri, al mio corpo. Penso a me stesso e mi concedo a me stesso.
Concedersi un momento e uno spazio all’interno di una giornata caotica è un buon modo per mantenersi in equilibrio tra le pressanti richieste della vita quotidiana.
È un modo per dirsi di sì quando di solito il sì lo riserviamo agli altri.
Credo che decidere di essere buoni con se stessi sia uno dei modi migliori per iniziare un nuovo anno. Spesso ci rimproveriamo di non sapere cosa vogliamo dalla vita o di non essere in grado di realizzarlo, ma in realtà quello che ci manca davvero è un sincero e amorevole contatto con noi stessi.
Così, a tutti voi che leggete per scelta o per caso le mie parole, voglio fare questo augurio per un nuovo anno buono e promettente. Che il 2013 vi veda impegnati nel vostro benessere dedicandovi il tempo e lo spazio di cui avete bisogno per stare bene.
Sii per te stesso
il primo e l’ultimo oggetto di riflessione.
Comincia a riflettere su te stesso,
per non finire per mirare ad altre cose
dimentico di te stesso.
Che vantaggio ti può venire,
se guadagni il mondo intero
e solamente tu ti perdi?
Bernardo di Chiaravalle
Informazioni sul libro:
Titolo: L’arte di volersi bene
Autore: Wunibald Müller
Editore: San Paolo Edizioni
Pagine: 88
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Foto in apertura di Brittany Randolph