La Verità aleggiava sulla città, nuda come il giorno in cui era nata. Essendo nuda, nessuno la invitava per una chiacchierata e un tè. Tutti quelli che la vedevano giravano i tacchi e scappavano; era molto sola e si sentiva terribilmente incompresa.
Un giorno s’imbattè nella Storia, circondata da una folla entusiasta e in ammirazione, splendidamente vestita con abiti eleganti e colorati e intenta a narrare un racconto elaborato.
La Verità si avvicinò e la gente corse via, lasciando la Storia e la Verità sole al centro della piazza. La Verità cominciò a lamentarsi: “Perché tutti si radunano attorno a te ad ascoltare i tuoi racconti? Ciò che devo dire io è importante almeno quanto ciò che dici tu, ma la gente mi evita come la peste!”.
La Storia replicò: “Per esser così scaltra, sei davvero stupida. Guardati, nuda come il giorno in cui sei nata! Naturalmente nessuno vuole vederti! Hai bisogno di farti bella. Ecco prendi alcuni dei miei abiti, una volta che la gente ti vedrà così travestita da Storia, sarai sulla bocca di tutti”.
La Verità seguì il consiglio e indossò gli splendidi vestiti della Storia. Da quel momento in poi le due sono inseparabili. Ed è stato così fino a oggi: per trovare la vostra verità dovete raccontare la vostra storia.
Tratto da L’impronta dell’anima di Marc Gafni
Immagine di Farrukh