» Leggi alcune citazioni dal libro Lo spazio delle varianti
La prima volta che ho letto Lo spazio delle varianti me lo aveva consigliato e prestato un’amica e io ero a digiuno (o quasi) di concetti sulla creazione della propria vita e attrazione delle opportunità. Terminai il libro con due emozioni distinte: da un lato la promessa che se avessi capito il meccanismo avrei potuto cambiare la mia vita, dall’altro che non ci avevo capito granché.
Sono per natura (forse indotta) diffidente e già la lettura di The secret aveva messo a dura prova la mia ragione che per anni aveva accettato la realtà per come si mostrava, lagnandosi o lottando a seconda delle circostanze. Sentirmi dire, quindi, che molte delle situazioni che avevo vissuto dipendevano da me, da un lato aveva destabilizzato le mie credenze, dall’altro aveva smosso l’energia creativa al mio interno. Se la mia vita dipendeva dalle mie scelte, per lo più inconsce, e non da un fato più o meno benevolo, allora forse c’era ancora speranza di virare la rotta e raggiungere lidi migliori.
È davvero così? La legge di attrazione funziona? E il Reality Transurfing descritto da Vadim Zeland?
Dipende da quello che vogliamo credere. Sembra una risposta di comodo, ma ora che sono passati anni da quella prima lettura e di tempo per osservare la mia realtà (e quella altrui anche) ne ho avuto parecchio, questa è la conclusione a cui sono giunta.
Ha ragione chi afferma che i concetti trattati ne Lo spazio delle varianti sono bene o male gli stessi già trattati in altri libri da altri autori, ma il punto secondo me è un altro: prima che un concetto sia assimilato possono passare anni, possono essere necessarie diverse letture di diversi libri e anche diversi stili.
Vadim Zeland afferma che noi viviamo in uno spazio delle varianti dove tutto quello che desideriamo e non desideriamo è a portata di mano: dipende da noi materializzare l’una o l’altra cosa. Nel libro spiega come le situazioni che viviamo non sono altro che la materializzazione di una delle varianti e mostra i modi in cui lo facciamo accadere.
Ora, l’esistenza di questo spazio può essere vera o meno, se fossimo tutti come San Tommaso diremmo che non è vera perché “se non vedo non credo”, ma tante cose non le vediamo o sentiamo eppure esistono (ad esempio gli ultrasuoni che per i cani sono reali tanto quanto lo è per noi il suono delle campane) quindi anche questo atteggiamento lascia un po’ il tempo che trova.
È un libro che presenta concetti controversi e necessita della lettura dell’intera serie per giungere a una visione più chiara di cosa effettivamente sia il Reality Transurfing.
In questa prima opera oltre alla spiegazione di cos’è lo spazio delle varianti, viene presentato il concetto dei “pendoli”, il ruolo centrale della legge dell’equilibrio e delle conseguenze negative dell’importanza attribuita a una meta senza che vi sia alcuna azione volta a raggiungerla.
Osservando alcuni conoscenti che hanno raggiunto i traguardi che si erano proposti, mi sono resa conto di come essi abbiano seguito i concetti descritti ne Lo spazio delle varianti seppur inconsciamente. Perlopiù si tratta di persone decise, capaci di porsi un obiettivo e di compiere delle azioni mirate per realizzarlo. Non è detto che lo abbiano raggiunto esattamente come se l’erano immaginato, ma anche se per strade diverse hanno finito per ritrovarselo tra le mani.
Non lo hanno desiderato ardentemente, non hanno lottato per raggiungerlo, semplicemente non lo hanno mai perso di vista, anche nei momenti più difficili, hanno compiuto i passi che pensavano necessari per raggiungerlo e infine ci sono riusciti.
Si potrebbe credere che siano stati baciati dalla dea fortuna, ma osservandoli con attenzione e conoscendo i concetti trattati da Zeland (e da altri prima e dopo di lui nei più svariati campi dello scibile umano) mi sono resa conto che per quanto gli obiettivi fossero diversi, così come le motivazioni e i caratteri delle persone coinvolte, c’era lo stesso schema di fondo ad essere stato messo in atto.
Sono ancora in fase di studio, anche se nel mio piccolo sto cercando di mettere in pratica alcuni dei concetti fondamentali di cui ho letto nel libro e inizio a percepire le prime differenze sia nella mia vita quotidiana sia nei sogni che faccio. Ovviamente non dipende solo da questo, ho intrapreso un vero e proprio cammino alla scoperta di me stessa, ma posso senz’altro testimoniare che qualcosa si muove.
Questa recensione non vuole essere un consiglio di lettura, ma un semplice suggerimento se sentite dentro di voi la spinta a cambiare qualcosa nella vostra vita. In particolare se percepite in voi la voglia di riprenderne in mano le redini.
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Informazioni sul libro:
Titolo: Lo spazio delle varianti – Reality Transurfing
Autore: Vadim Zeland
Editore: Macro Edizioni
Traduzione: Vera Bani
Pagine: 232
Prezzo: 14,50 euro