L’incontro con le anime gemelle è dettato dal destino. Che le incontreremo, è certo. Ma cosa decidiamo di fare dopo quell’incontro rientra nell’ambito della scelta e del libero arbitrio.
Il sapore che ti rimane in bocca leggendo Molte vite, un solo amore di Brian Weiss è simile a quello di una fiaba dei fratelli Grimm: i nostri eroi superano una serie di prove, sconfiggono i malvagi e si sposano vivendo per sempre felici e contenti. O perlomeno questo ci auguriamo noi chiudendo il libro e tornando alla nostra vita molto meno avventurosa e magica. Difficile, però, riporre il volume nella libreria senza porsi qualche domanda, come se si trattasse di un semplice romanzo rosa, se consideriamo che Brian Weiss non è un autore di narrativa.
Molte vite, un solo amore racconta infatti la vera di storia di Elizabeth e Pedro (i nomi sono inventati per rispettare la loro privacy), due pazienti del dottor Weiss che di professione fa lo psichiatra. Nel suo primo libro Molte vite, molti maestri, egli racconta di come sia entrato “incidentalmente” in contatto con la reincarnazione, grazie ai ricordi di una sua paziente, e abbia in seguito deciso di dare una svolta alla propria carriera specializzandosi nell’ipnosi regressiva.
Laureato alla Columbia University e a Yale, il dottor Weiss diresse per anni la Facoltà di Psichiatria del Mont Sinai Medical Center di Miami in Florida, prima di quel fatidico incontro.
Molte vite, un solo amore è uno dei suoi libri più famosi, forse perché parla di anime gemelle, di quell’amore che tutti segretamente sogniamo di vivere. L’incontro con l’altra metà della mela, quel “qualcuno” fatto su misura per noi, che ci ama senza se né ma, che non ci tradirebbe e abbandonerebbe mai. Quel qualcuno che ci accompagna, vita dopo vita, e a cui siamo legati a dispetto della morte. Affascinante, non vi pare?
Per me, che lessi Molte vite, un solo amore a 16 anni di certo lo era e tante furono le domande, i dubbi, le speranze a cui diede voce. Interrogativi che ancora oggi mi guidano e mi spronano a guardare oltre, a cercare, a sperimentare. Perché non si tratta di credere o non credere a qualcosa di cui non abbiamo prove scientifiche (o che non rientra nelle spiegazioni ufficiali della religione a cui apparteniamo), ma di vivere giorno per giorno e di osservare obiettivamente quanto accade. Di sentire dentro di noi cosa significa una certa cosa e non di interpretarne il significato secondo modelli o schemi di pensiero presi in prestito da chissà chi chissà quando.
Esiste la reincarnazione? Esiste l’anima gemella? Ognuno di noi ha le sue risposte, o ancora non le ha, ma è la domanda in sé a essere interessante, a fare la differenza. Negli anni ho imparato quanto sia fondamentale non dare nulla per scontato, o meglio l’ho imparato di nuovo perché da bambini lo sappiamo tutti. I bambini fanno un sacco di domande, chiedono il perché di ogni cosa, poi crescendo smettono perché di solito l’adulto si accontenta delle risposte che altri gli hanno fornito, di qualunque colore queste risposte possano essere (scientifiche, religiose, sociali…).
Incontriamo qualcuno e non ci chiediamo più: perché ho incontrato quella persona? Perché provo una strana familiarità, come se ci conoscessimo da una vita intera? Perché a pelle mi irrita terribilmente?
Se ci sia di mezzo la reincarnazione o meno, credo non sia rilevante, anche se una mia visione ce l’ho. Sono le domande ad essere importanti. Lanciare le domande e poi rimanere a guardare. Non aspettarsi una risposta, ma rimanere a guardare cosa accade, cosa si vive, di che tipo di persone ci si circonda. Andare a caccia di “coincidenze” e tornare a chiedersi il perché senza però dannarsi l’anima in attesa di una risposta. Spesso la risposta ha bisogno di tempo perché si sia in grado di sentirla, accoglierla, comprenderla, ma accadrà se si continua a fare domande, se non si dà nulla per scontato.
Questa è la mia esperienza. Sono partita dalla domanda: esiste l’anima gemella? E ho proseguito chiedendomi cos’è? Cos’è l’amore? Perché da alcune persone ci sentiamo attratti e altre le respingiamo senza troppi complimenti?
Ho iniziato a osservare cosa accadeva intorno a me, alle persone che conoscevo, il tipo di amore che le univa, la coppia che formavano.
Il dottor Weiss in Molte vite, un solo amore fornisce una risposta a queste domande, non è l’unica, ma è una possibilità. Da qui si può partire per continuare l’esplorazione.
Ritengo che la reincarnazione sia una possibilità affascinante, perlomeno sotto certi aspetti, e intuitivamente posso accoglierla o meno, ma le strade che da qui dipartono sono infinite. Non basta una vita intera per percorrerle tutte, e chissà che non sia per questo che potrebbe servircene più di una. 😉
Quando devi prendere decisioni importanti, specie quando ti trovi davanti a un dono del destino come l’anima gemella, ascolta il tuo cuore. Il destino depositerà il dono ai tuoi piedi, ma quello che successivamente deciderai di fare con quel dono dipenderà da te. Se ti affidi esclusivamente al consiglio degli altri, puoi fare terribili sbagli. È il tuo cuore che sa cosa ti serve. L’altra gente ha altri programmi.
Informazioni sul libro:
Titolo: Molte vite, un solo amore
Autore: Brian Weiss
Editore: Oscar Mondadori
Traduzione: Giuseppe Bernardi
Pagine: 180
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Foto in apertura di Sean McGrath