Se io potessi vivere un’altra volta la mia vita
Jorge Luis Borges
nella prossima cercherei di fare più errori
non cercherei di essere tanto perfetto,
mi negherei di più,
sarei meno serio di quanto sono stato,
difatti prenderei pochissime cose sul serio.
Sarei meno igienico,
correrei più rischi,
farei più viaggi,
guarderei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei più fiumi,
andrei in posti dove mai sono andato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali e meno immaginari.
Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente
e precisamente ogni minuto della sua vita;
certo che ho avuto momenti di gioia
ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti.
Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita,
solo di momenti, non ti perdere l’oggi.
Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro,
una borsa d’acqua calda, un ombrello e un paracadute;
se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all’inizio della primavera
e continuerei così fino alla fine dell’autunno.
Farei più giri nella carrozzella,
guarderei più albe e giocherei di più con i bambini,
se avessi un’altra volta la vita davanti.
Ma guardate, ho 85 anni e so che sto morendo.
Immagine di Hartwig HKD
Io a volte ci vado, scalzo, ma mi pigliano per matto…
Poi bisogna avere una laurea in filosofia per spiegare, e alla fine… non capiscono 🙂
In effetti basta discostarsi anche di poco da un comportamento riconosciuto come “normale” e subito partono occhiatacce e domande che non presuppongono veramente delle risposte. Mi verrebbe da dire “ordinaria amministrazione” :P, però più interessante, forse, guardare il tutto da una prospettiva diversa. Si dice che quanto ci accade fuori è un riflesso di quello che viviamo dentro. Quindi, chissà che magari non ci sia dentro di noi una parte che ci considera sul serio un po’ matti quando ci permettiamo qualcosa che non rientra nei soliti schemi! Non parlo ovviamente del tuo caso Andrea, ma mi piace mescolare un po’ le carte e non dare nulla per scontato. Forse la vera sfida, quella di cui parla anche Borges, è andare oltre le resistenze esterne (e interne introiettate) per permettersi la vera gioia della vita. Imparare a farlo giorno per giorno, per non arrivare, come lui, a dire: ebbene, ora l’ho capito ma è un peccato perché è troppo tardi.
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