Guestpost scritto da Gloria Zaffanella di Stampaprint S.r.l.
I libri si trovano ovunque. Penso alle librerie nelle case di ognuno di noi, alle numerose biblioteche di città e paese, ai festival dedicati alla letteratura e ai vari saloni del libro, tutti eventi che richiamano l’attenzione di milioni di persone.
Questo perché leggere è uno dei piaceri e dei passatempi che continuano ad essere ricercati, nonostante in Italia il numero di lettori sia ancora relativamente basso (per il 2014, l’Istat ha dichiarato che 23 milioni 750 mila persone hanno letto almeno 1 libro in un anno e c’è ancora 1 famiglia su 10 che non ha un libro in casa).
Benché siamo nell’era in cui il digitale fa da padrone, i libri circolano ancora parecchio in versione cartacea. Anni fa si era detto che la carta stampata sarebbe ben presto scomparsa, ma in realtà questo non è ancora avvenuto perché questa presenta alcune caratteristiche che il supporto digitale non è in grado di trasmettere.
Un libro stampato, infatti, può essere tenuto tra le mani, annusato (pensiamo al profumo di certi libri appena aperti e freschi di stampa), sottolineato e vissuto, nel senso letterale della parola. Parecchie persone, quando leggono, evidenziano parti del testo importanti, da ricordare o su cui magari vogliono ritornare in un secondo momento. Molto banalmente, questo accade quando studiamo su un testo. Inoltre, il formato cartaceo (mi verrebbe da dire “concreto”) consente anche di prendere annotazioni, inserire propri appunti a margine o idee e spunti che ci sono venuti mentre stavamo leggendo il testo.
Questo,secondo me, significa vivere ed esplorare il libro in tutte le sue parti. E la carta è il materiale che meglio lo permette, in quanto maggiormente maneggevole e pratica da questo punto di vista.
Certo, anche l’e-book può essere sfogliato a piacimento, in fondo basta scorrere le pagine sullo schermo. Ma senza dubbio resta un’operazione più fredda e distaccata, che non comunica le stesse emozioni rispetto ad un libro tenuto fra le mani. I libri, siano essi saggi, romanzi o racconti, ci trasmettono sensazioni, legate all’autore/autrice, a chi ce l’ha regalato o prestato, al momento in cui l’abbiamo acquistato o magari ai suoi precedenti proprietari (nonché lettori), se si tratta di un libro usato. Un libro porta con sé una storia.
Questo può far sembrare che la risposta al titolo della domanda sia: il libro cartaceo è meglio. In realtà, anche il formato e-book presenta i suoi vantaggi: innanzitutto è più economico, poiché mancano tutti quei costi legati alla stampa e alla vendita in negozio. La sua economicità può anche essere vista in termini ambientali: un e-book non consuma ulteriore carta (anche se in questo caso si potrebbe discutere su quanto la tecnologia non inquini a sua volta, ma non è questo il post adatto).
La praticità di un libro digitale sta anche nella leggerezza e facilità con cui può essere portato in giro e letto in qualsiasi momento della giornata, poiché la luce viene direttamente dal tablet utilizzato per leggerlo. Quest’ultimo, inoltre, può contenere molti libri, per cui noi possiamo andare in giro a piedi o in autobus, o viaggiare con la valigia più leggera, senza dover necessariamente lasciare a casa le nostre letture ( e per coloro che sono indecisi, è sicuramente un’ottima soluzione).
Ciò che il mondo dei libri digitale presenta come vantaggio è la possibilità di scrivere racconti, fare esperimenti in campo letterario e di produrre il proprio primo libro, senza dover ricorrere alle varie fasi richieste presso una casa editrice, naturalmente con i relativi costi da sostenere. In questo modo il mondo letterario apre le sue porte in modo più ampio rispetto a prima (mi riferisco al self-publishing, ad esempio).
A questo va aggiunta anche l’immediatezza con cui un e-book può essere comprato: quando si vuole acquistare un libro in versione digitale, basta cercare l’e-shop che vende il formato e nel giro di poco tempo il libro è subito a disposizione, poiché non è necessario attendere tempi di spedizione o eventuali rifornimenti di magazzino.
La scelta, comunque, tra carta o tecnologia rimane molto personale. Non credo che sia una questione di essere moderni o tradizionalisti, o di non voler accettare i cambiamenti. Penso piuttosto che ognuno debba trovare la sua modalità e il mezzo che preferisce, poiché ciò che conta veramente è leggere, leggere, leggere.