Guestpost scritto da Veronika Gazsiova
È tutto pronto, non manca proprio niente. La scrivania è ben ordinata con il computer al centro o il caro vecchio quaderno di chi non si è arreso alla tecnologia. Ci sono anche quegli appunti abbozzati su foglietti improvvisati quando eravamo troppo presi a fare altro perché le idee, quelle buone, si sa che vengono solo in quei momenti.
Eccoci davanti al foglio bianco, finalmente! Un po’ di tempo per noi e per imbrattare la carta con quell’idea che ci gira in testa da ormai troppo tempo. Ma…ehi! Non possiamo mica scrivere un best seller senza una buona tazza di caffè sul tavolo! Anzi, già che bisogna alzarsi per andare in cucina meglio sbrigare quella telefonata di lavoro prima che ci passi di mente. Tanto pensandoci bene tra un’oretta bisogna uscire, forse è meglio rimandare la scrittura a dopo.
Rimandare: ri·man·dà·re/ verbo transitivo – Differire ad altra data, posticipare
E’ ciò che riporta il dizionario, ma io oserei aggiungere la definizione
Rimandare: ri·man·dà·re/ sostantivo maschile – Ostile nemico per lo scrittore non professionista
Troppo spesso si tende a procrastinare il processo creativo. Talvolta la causa è una reale mancanza di tempo, ma in altri casi è la paura di creare a bloccarci perché realizzare qualcosa costringe inevitabilmente a confrontarsi con il critico più spietato di tutti: se stessi.
Rimandare è un avversario con cui mi sono scontrata troppe volte ma che sono riuscita a sconfiggere grazie ad alcuni semplici stratagemmi che mi piacerebbe condividere con voi.
#1 Una frase al giorno
Tutti noi abbiamo impegni quotidiani che dobbiamo anteporre alle nostre passioni, la scrittura in questo caso, tuttavia nessun motivo al mondo può impedirci di scrivere una singola frase al giorno. Attenzione: non deve essere necessariamente qualcosa di straordinario, deve essere semplicemente un piccolo pezzo della nostra idea.
Scrivere una singola frase al giorno è un ottimo sistema per allenare il cervello a produrre contenuti nel momento in cui siamo noi a deciderlo, on demand, e per raccogliere ed aggregare diverse idee in tempi comunque brevi. In molte occasioni questo sistema risveglierà il vostro lato più creativo, permettendovi di proseguire nella scrittura anche dopo aver adempiuto al vostro piccolo compito giornaliero.
#2 Elimina le distrazioni
Se abbiamo finalmente trovato un ritaglio di tempo da dedicare alla scrittura, la prima mossa da fare è eliminare tutto ciò che potrebbe distrarci dal nostro intento. La presenza di tecnologie che ci mantengono costantemente connessi, con le loro applicazioni e sistemi di notifica sempre più invadenti, sicuramente ci hanno reso maggiormente sensibili ed esposti alle distrazioni, ma possiamo mantenere la giusta concentrazione adottando semplici soluzioni.
Spegnere la tv, scollegarsi da Facebook, disattivare il collegamento ad Internet (a meno che questo non sia necessario ai fini della scrittura) e, perché no, spegnere il cellulare sono il primo passo per sfruttare al meglio il tempo a disposizione.
#3 Cambia attitudine mentale!
Questo accorgimento può essere utile soprattutto per chi, come accennato prima, tende a rimandare per la paura di un confronto con sé stesso. Una buona dose di autocritica è essenziale per raggiungere un risultato di cui possiamo ritenerci soddisfatti senza accontentarci del mediocre, tuttavia quando questa diventa così prepotente da interferire con il processo creativo non è più funzionale al raggiungimento degli obbiettivi e deve quindi essere ridimensionata.
In questi casi, quando ci accingiamo a scrivere, è utile non sentirsi in dovere di comporre qualcosa di eccezionale: meglio accontentarsi di produrre qualcosa di buono che potrà essere eventualmente raffinato in futuro e che in ogni caso contribuirà ad accrescere l’esperienza personale. Probabilmente quando Freddie Mercury ideava i testi delle sue canzoni, che definiva un “pop all’acqua di rose” e “roba da ascoltare e buttare via“, non pretendeva di creare dei capolavori che avrebbero segnato la storia della musica: scriveva per il solo gusto di farlo.
Insomma, se c’è qualcosa di peggio che rimandare è proprio scrivere per poi cancellare quasi compulsivamente inibiti dal perfezionismo. Meglio conservare quello che possiamo ritenere un buon lavoro pur sapendo di poter fare di meglio: anche se non fosse vero, è una piccola bugia (a fin di bene) che possiamo permetterci di raccontarci!
#4 Il balzello del ritardatario
Per i rimandatari cronici meglio tirar fuori l’artiglieria pesante, ed il denaro può essere il propellente ideale. Quante volte vi è successo di riuscire a terminare in ambito lavorativo un compito in tempi che non avreste mai immaginato? Il timore di subire ripercussioni più o meno dirette sul piano economico o di deludere chi ci ha imposto una scadenza importante pone in secondo piano ogni potenziale causa che determina l’attitudine a rimandare: la pigrizia, il perfezionismo o il poco tempo.
Preporsi un obiettivo di scrittura ed una deadline ragionevole, pena il pagamento di una sorta di sanzione o di “imposta sul ritardo” che verserete ad una persona di fiducia come un amico o un parente al corrente della vostra iniziativa, è uno dei migliori sistemi per raggiungere il traguardo prefissato entro la scadenza.
#5 Il rinforzo positivo
Ogni volta che superiamo l’istinto di rimandare e scriviamo qualcosa abbiamo vinto una piccola battaglia: per quanto possa sembrare solo un piccolo avanzamento, in verità ci siamo avvicinati all’obiettivo finale.
Mi è rimasta impressa un’intervista a Stephen King nella quale gli veniva chiesto come avesse fatto a scrivere un romanzo come “L’ombra dello scorpione” (The Stand) lungo oltre 1.000 pagine nella sua versione integrale. Lui rispose semplicemente: “Una parola alla volta“.
Suddividere l’obiettivo finale (macro goal) in piccoli compiti (micro tasks) e premiarsi ogni volta che se ne completa uno, è un ottimo modo per sfruttare il rinforzo positivo associando un senso di gratificazione al processo di scrittura. Un cioccolatino, concedersi un po’ di tempo libero o semplicemente congratularsi con sé stessi davanti allo specchio possono realmente fare la differenza.
Insomma, la prossima volta che vi capita, pensate che non state rimandando la scrittura a domani: state rinunciando a creare oggi.
Vorrei concludere l’articolo con un ultimo consiglio, forse il più utile di tutti: quello che mi ha permesso di superare definitivamente l’attitudine a rimandare.
…
Ma vabbè dai, si è fatto tardi, lo scriverò la prossima volta…
Info sull’autrice
Sono Veronika Gazsiova, scrittrice e guest blogger nel tempo libero. Lavoro nelle pubbliche relazioni per diverse aziende tra cui la tipografia Stampa Volantini specializzata nella stampa online. Mi occupo anche di grafica pubblicitaria e di tecnologie applicate al marketing, un settore che adoro perché stimola costantemente la mia curiosità e creatività.
Contatti: veronikagazsiova@gmail.com
Mi piace molto il primo consiglio, perché è proprio vero che il mare è fatto di gocce!
Personalmente l’ho provato ed è davvero il modo migliore per stimolare la creatività.
Io non vorrei mai rimandare a dopo. Sono loro, le parole, che , quando non cadono a pioggia sul mio foglio, mi rimandano ad altre faccende.
La quarta idea, quella di scommettere del denaro con un amico o un membro della famiglia, mi sembra la più funzionale nel mio caso! Non c’è niente che possa sconfiggere la mia tendenza a procrastinare come l’essere sotto pressione a causa di una deadline 🙂
Grazie mille per l’articolo e buona giornata!