Il Rabbi di Berditschew, richiesto quale fosse la via giusta, quella del dolore o quella della gioia, rispose: “Esistono due tipi di dolore e due tipi di gioia. Se un uomo rimugina continuamente sui guai che gli sono capitati, se si ritira in un cantuccio e dispera di qualsiasi aiuto, questo è un tipo di dolore non buono, del quale è detto: ‘La Shekhina non dimora in un luogo di tristezza’.
L’altro tipo di dolore è quello onesto d’un uomo che sa ciò che gli manca. Lo stesso vale per la gioia. Chi è vuoto interiormente e, tutto preso dai suoi vani piaceri, non avverte il proprio difetto né tenta di ovviarvi, è un folle. Ma colui che è veramente gioioso è come un uomo cui è bruciata la casa, che soffre profondamente per la propria disgrazia e però comincia a costruire una casa nuova. E a ogni pietra che vi aggiunge, il suo cuore esulta di gioia”.
Tratto da Racconti chassidici diFoto di Michael McEntee