La libertà è un tema a me caro, ma anche un terreno accidentato su cui camminare. In fondo cos’è la libertà?
Esiste una libertà assoluta o tanti modi di vivere e interpretare la libertà? Erich Fromm vi ha dedicato un saggio, in cui esprimeva una verità amaramente sconcertante: molti sono spaventati dalla libertà, in fondo al cuore non la desiderano, anzi la temono. Ad esempio, messi di fronte a una scelta cosa sceglieremmo? Tra schiavitù e libertà sicuramente molti risponderebbero la seconda, ma spesso il termine schiavitù è troppo crudo per essere utilizzato e viene sostituito da altri termini più morbidi, più gentili e beneducati.
Tra sicurezza e libertà, tu cosa sceglieresti?
Tra agio e libertà, tu cosa sceglieresti?
Non si tratta di domande retoriche, ma di riflettere in modo onesto su noi stessi e su quali sono le nostre priorità perché se non le conosciamo in modo consapevole, allora siamo schiavi di fatto.
Secondo Osho, la ricetta per rendere schiavo un uomo si realizza in 5 semplici passi:
- mantieni l’Uomo il più debole possibile
- mantieni l’Uomo il più possibile nell’ignoranza e nell’illusione
- mantieni l’Uomo il più spaventato possibile
- mantieni l’Uomo il più infelice possibile
- mantieni gli uomini lontani gli uni dagli altri il più possibile
Non aggiungerò nulla a questo, preferisco che rileggiate i 5 punti chiedendovi:
- in che cosa mi sento debole, cosa nella mia vita mi fa sentire debole?
- c’è qualche aspetto nella mia vita in cui preferisco rimanere ignorante o cullarmi in una qualche illusione?
- di che cosa ho paura? Che cosa mi spaventa tanto?
- mi sento felice? Quando mi sento felice?
- che cosa provo in questo momento in cui una delle regole imperanti è proprio: mantieni la distanza. Cosa significa per me essere e sentirmi lontano dagli altri?
Non smettiamo mai di porci domande su noi stessi.
Personalmente sto provando a guardare in faccia ciò che da sempre mi spaventa di più, le mie paure più profonde perché oggi mi trovo ad un bivio in cui, qualunque strada scelga, mi viene detto: se sceglierai l’altra via sarai perduta.
Così mi chiedo: dove si colloca la mia libertà, a prescindere dalla scelta che farò?
Quando me lo chiedo, mi tornano in mente le parole di Roberto Assagioli sulla libertà, la libertà in prigione:
Ebbi la percezione chiara che l’atteggiamento che avrei preso era interamente una decisione mia: che toccava a me scegliere uno o molti fra questi atteggiamenti e attività; che questa scelta avrebbe avuto determinati effetti che potevo prevedere e dei quali ero pienamente responsabile. Non avevo dubbi su questa libertà essenziale e su questa facoltà e sui privilegi e le responsabilità che ne derivavano.
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E anche un’altra frase che conobbi proprio leggendo Assagioli: è necessario imparare a collaborare con l’inevitabile. Forse la libertà di scelta sta proprio qui: non in una libertà assoluta di poter fare tutto quello che si vuole, ma nel mantenersi liberi e integri nelle proprie scelte. Per quanto amare possano essere.
Liberi da schemi mentali, liberi dalle paure che spesso condizionano i nostri pensieri e le nostre azioni, liberi di sbagliare, liberi di riprovare.
Ultimamente c’è una scelta che mi sono sentita costretta a fare, una scelta per cui ho pianto, per cui mi sono sentita e mi sono giudicata. Ho sofferto e una parte di me continua a soffrire, ma ad un certo punto mi sono chiesta: perché hai preso quella decisione? Qual è il motivo profondo per cui l’hai presa? Non so se sia arrivata a comprendere il motivo profondo, ma ho sentito che avevo fatto quella scelta per amore. Non per me, non per l’altro o per gli altri, non per paura o convinzione, non per conformismo o comodità, ma per amore, un amore che non mi era stato richiesto.
Così, ripensando alla libertà, di cui all’inizio mi sono sentita privata a causa di una scelta in apparenza “obbligata”, mi sono detta che in una scelta d’amore c’è sempre libertà. Una scelta d’amore per cui non chiedi nulla in cambio e non fai per “sentirti buono” o benvoluto. Ripeto, forse ho sbagliato, forse ne pagherò le conseguenze, ma quando ho chiesto a Dio dove volesse che io andassi, la risposta nel mio cuore è stata: là. Nella scelta che mai avrei voluto fare.
Immagine in apertura di homecare119
Immagine nell’articolo di di CDD20