L’infelicità viene sempre dal di dentro, mai dal di fuori e il cambiamento deve quindi anche esso cominciare dall’interno. Ciò è vero in ogni caso e solo la scarsa fede e la debolezza della volontà degli uomini fanno sì che sembri un paradosso.
Infatti se le circostanze avverse o i mali fisici fossero la causa della infelicità, tali sarebbero stati anche per i grandi geni e i santi (da Socrate a S. Francesco, da Seneca a Santa Teresa) le cui vite sono state sempre piene di dolori e di ostacoli e non certo facili e piane. Ma essi hanno capito che solo l’interno e l’invisibile conta e che mettendo in pace il loro cuore essi avevano fatto tutto ciò che è necessario per non sentire i mali esterni.
Anche noi possiamo imitarli. Cominciamo a realizzare che sta a noi reagire in un modo piuttosto che in un altro alle circostanze esterne e che quindi noi siamo padroni di esse se e in quanto siamo padroni di noi stessi e delle nostre reazioni emotive. Quando saremo in grado di non lasciarci abbattere dalle raffiche più intense, avremo raggiunto quella felicità intima che sola è durevole poiché indipendente dall’esterno.
Finché saremo felici solo quando siamo fortunati non avremo ancora appreso nulla dalla vita e saremo esposti al minimo cambiamento esterno che ci coglierà indifesi e ci sprofonderà nella disperazione e nella ribellione.
Diario spirituale. Intime voci e superamenti di Ilario Assagioli
Tratto daImmagine di aatlas