A me non interessa il mondo. Mi interessano le persone con le quali vivo: il resto del mondo è tutto nei giornali. La mia famiglia, i miei vicini, sono loro la mia vita: l’unica vita di cui posso avere esperienza; il resto è mitologia giornalistica. Non è poi così importante che io faccia carriera o realizzi grandi cose per me stesso. Ciò che conta e dà senso alla mia vita è che io viva nel modo più pieno possibile per realizzare la volontà divina che è in me.
Questo compito mi occupa a tal punto che non mi resta tempo per nient’altro. Vorrei farvi notare che, se tutti vivessimo in questo modo, non avremmo più bisogno di eserciti, né di polizia, né di diplomazia, di politica, di banche. Avremmo una vita ricca di senso e non, come ora, pura follia.
Ciò che la natura chiede al melo è che produca mele, e al pero che produca pere. Da me la natura vuole che io sia semplicemente un uomo, ma un uomo cosciente di ciò che fa. Dio cerca nell’uomo la coscienza. È questa la verità della nascita e della resurrezione di Cristo dentro di noi. Quando sempre più uomini pensanti arriveranno a questa verità, quella sarà la rinascita spirituale del mondo. Cristo, il Logos: cioè a dire, la mente, l’intelligenza, che risplende nella tenebra. Cristo rappresentò una nuova verità sull’uomo.
Non esiste l’umanità. Io esisto, voi esistete. L’umanità è soltanto una parola. Siate ciò che Dio vuole che siate; non vi preoccupate per l’umanità. Preoccupandovi dell’umanità, che non esiste, eludete il compito di guardare ciò che esiste: il Sé. Fate come l’uomo che, affacciandosi sul campo del vicino, gli dice: «Guarda, un erbaccia. E un’altra. Perché non zappi più a fondo? Perché non tieni pulita la tua vigna?». E intanto il suo campo, alle sue spalle, è pieno di erbacce.»
Carl Gustav Jung, tratto daImmagine di Mar Dais