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Imparare a innamorarsi di Sara Cattò

Rieccomi a parlare d’amore e forse penserete “Oh no, un altro libro sull’amore!” Ebbene sì perché quando crediamo di saperne abbastanza su un argomento ecco che spunta invece una zona d’ombra, qualcosa che si può ancora imparare. Non a caso il libro di cui oggi scriverò si intitola Imparare a innamorarsi e la sua autrice è Sara Cattò, psicologa e docente che si occupa di relazioni interpersonali.

Anche in questo caso non si tratta di una lettura fresca, ma di uno di quei libri che si sedimentano col tempo e poi tornano per farsi raccontare.
I motivi per parlare d’amore sono sempre innumerevoli, ma forse il principale è che sembra essere una delle nostre maggiori fonti di gioia e di frustrazione. L’amore inteso come relazione interpersonale.

Di amore se ne occupano un po’ tutti: scrittori, psicologi, poeti, sceneggiatori, persone comuni. Tutti, in un modo o nell’altro, parliamo d’amore, lo bramiamo e siamo felici quando infine lo sperimentiamo nella nostra vita ma, come si era già chiesto Erich Fromm nel suo famoso saggio L’arte di amare, cosa significa amare? Lo sappiamo davvero?

È convinzione comune che l’innamoramento sia qualcosa che succede, imprevisto e imprevedibile e che ci colpisce, come Cupido con le sue frecce. Non possiamo farci nulla, siamo nelle sue mani, siamo “caduti” come dicono gli inglese (to fall in love) o i francesi (tomber amoureux).

Imparare a innamorarsi di Sara Cattò, pagina 5

Perché dovremmo interrogarci su queste cose? L’amore è un sentimento, perché appesantirlo con teorie e pensieri? Perché far fagocitare qualcosa di così bello dall’insaziabilità di una mente logica che tutto vuol capire? Perché non lasciare un po’ di mistero?
Perché in quello che chiamiamo “mistero” in realtà si cela solo l’ignoranza di non saper vivere in modo consapevole uno degli aspetti che più ci affascina della vita.

[La coppia] prepara tutto con cura: la casa, i mobili, il corredo… tutto fuorché se stessa!

Roberto Assagioli

Non è forse vero? Del resto se è la persona giusta le cose andranno bene da sole… o forse no?

Immagine di Nick Fewings

Prima di arrivare all’amore vero e proprio, però, è la fase dell’innamoramento a incantarci con le sue promesse. All’improvviso, alla vista di quella persona, scopriamo che il mondo ci appare un posto più bello, i suoi colori sono più accesi, i suoi profumi più intensi, ogni cosa acquisisce una nuova prospettiva più ricca, preziosa. E sta accadendo perché sentiamo di esserci innamorati. Ma è tutto oro quel che luccica? Quanto spesso, dopo un po’, quasi senza preavviso, percepiamo un fastidioso crack e l’altra persona si trasforma in un estraneo pieno di difetti intollerabili? Cosa è andato storto? Forse, ci diciamo, non era la persona giusta, perché se lo fosse stata allora… Se lo fosse stata… ma cosa significa essere la persona giusta per qualcuno? Noi siamo la persona giusta per noi stessi? Sembra una domanda paradossale ma quante volte siamo i primi a non accettarci, a volerci diversi perché consideriamo intollerabili i nostri “difetti”? Per cui: quale persona sarà mai giusta per me che, di fatto, giusta non penso di esserlo fino in fondo neppure per me stessa?

Ecco il motivo per cui ritengo libri come Imparare a innamorarsi importanti: sono libri che aprono finestre su un mondo che è il nostro, un mondo che abbiamo bisogno di esplorare e conoscere per poterci avventurare in territori ignoti come quello dell’amore.

L’innamoramento presuppone che le persone percepiscano se stesse e l’altro quali soggetti particolari e unici. […]

L’innamoramento porta con sé l’aspettativa della felicità individuale, della realizzazione dei due partner, per la quale l’amore erotico e la passione sono considerati elementi fondamentali. Presuppone quindi che l’individualità sia conquistata e riconosciuta come valore, sia sul piano psicologico che su quello sociale.

Imparare a innamorarsi di Sara Cattò, pagina 15

In passato, e in alcune parti del mondo non lo è tuttora, l’individualità non era rilevante e la scelta del proprio compagno/a di vita si basava su priorità che potevano essere di famiglia, lignaggio, necessità. Dare quindi per scontato oggi che ci sia un diritto a innamorarsi e ad amare liberamente chi si ama, a condividere la propria vita con chi crediamo ci renderà felice finisce paradossalmente per sminuire il valore di una conquista recente e non ancora acquisita da tutti. Dando per scontato qualcosa corriamo il serio rischio di perderlo.

In Imparare a innamorarsi il fenomeno dell’innamoramento viene analizzato e inserito all’interno di un contesto storico, sociale e psicologico che dobbiamo conoscere per comprendere cosa significhi innamorarsi e perché comprenderlo sia importante, oggi più che mai.
Nel libro vengono trattati, tra gli altri, i concetti di polarità, maschile e femminile, Anima e Animus e di ombra.

Perché ci innamoriamo di una persona specifica? Perché sembriamo innamorarci sempre dello stesso tipo di persona? Perché proviamo attrazione fisica? Come riconoscere il vero innamoramento dai falsi innamoramenti?

Ogni attrazione, così come ogni repulsione, è un fenomeno di rispecchiamento e risonanza. Quando scatta l’attrazione essa può riguardare uno o più livelli psichici: si possono pertanto avere un’attrazione fisica, una emotiva, una mentale e una transpersonale.

Nel vero innamoramento tutti i quattro livelli sono coinvolti, incluso quello transpersonale. Gli pseudoinnamoramenti e le infatuazioni, invece, presentano combinazioni tra qualcuno dei quattro livelli, in infinite variazioni possibili.

Imparare a innamorarsi di Sara Cattò, pagina 133

I segni del vero innamoramento

Quali sono i segni del vero innamoramento? Come facciamo a riconoscerlo?
L’autrice ne individua otto, ciascuno da esplorare personalmente. Ecco i primi tre:

1. Risveglio

L’innamoramento risveglia nuove possibilità, nuovi contatti, nuove consapevolezze.

Grazie all’incontro con l’altro incontro anche me stesso, parti di me che erano finite in zone d’ombra, ho l’opportunità di riappropriarmene, anche se all’inizio ne soffrirò, per poterle guarire.

2. Trasfigurazione e affaccio transpersonale

Quando siamo innamorati vediamo ogni cosa con occhi diversi, “sospendiamo i giudizi e le critiche contro noi stessi e ci sentiamo giusti e a posto così come siamo” (cit.).
Ci apriamo alla bellezza, ci sentiamo in armonia con il mondo che ci circonda.

3. Ricerca della verità

Nel vero innamoramento c’è il bisogno di mostrarsi così come si è e di conoscere l’altro nella sua verità.

Nel vero innamoramento ciascuno cerca la verità. Scava dentro di sé per esprimere le sue esigenze più profonde, ciò che desidera autenticamente…

Francesco Alberoni

Nelle parole di Schnarch:

… voglio che tu mi ami – e non puoi realmente farlo se non mi conosci. Non voglio il tuo rifiuto, ma devo affrontare questa possibilità se devo sentirmi accettata/o e sicura/o con te. È il momento di mostrarmi a te e di confermare la mia separazione e la mia mortalità. Un giorno, quando non saremo più insieme sulla terra, voglio sapere che mi conoscevi.

Immagine di Saif Memon

Dall’innamoramento all’amore

Quando dall’innamoramento si passa all’amore? Cosa significa? E quali sono i potenziali ostacoli?

L’innamoramento è uno stato di beatitudine che non dura per sempre ed è giusto che sia così, ad un certo punto se la relazione prosegue approdiamo a un nuovo stadio con il quale dobbiamo confrontarci: quello dell’amore maturo e consapevole, un amore costante seppur con i suoi alti e bassi, capace di sopportare gli scossoni della vita, la routine, la noia, i sali e scendi della passione.

L’amore ci chiede di uscire dalla nostra fortezza, di mostrarci all’altro anche nella nostra vulnerabilità, ci chiede di avere fede che l’altro non ci farà male, non intenzionalmente. Ci chiede di non perderci, ma ritrovarci nella coppia, di essere insieme eppur distinti, capaci di far spazio nella nostra unità di coppia.

La forza della coppia non può mai sostituire l’assenza del viaggio personale. […]

Senza un buon grado di differenziazione è impossibile una delle componenti centrali dell’amore: il rispetto che, secondo Fromm “denota la capacità di vedere una persona così com’è. Di conoscerne la vera individualità. Rispetto significa desiderio che l’altra persona cresca e si sviluppi per quello che è.” […]

Il rispetto non è possibile se la paura della solitudine prende il sopravvento. […]

Incontrare se stessi è urgente e prioritario se vogliamo candidarci alla possibilità di un vero innamoramento. La solitudine non è l’opposto dell’amore di coppia. Ne è il presupposto.

Imparare a innamorarsi di Sara Cattò, pagina 182-183

L’incapacità di innamorarsi

Cosa dire, invece, quando ci sembra precluso l’innamorarci? Quando nessuno sembra scatenare in noi quella scintilla? Quella promessa che vorremmo tanto fare e sentirci fare? 

Non posso innamorarmi se sono chiuso verso la vita, verso il nuovo, se non prevedo né desidero un rinnovamento, una rinascita. […]

L’amore è un trovare se stessi uscendo da sé per far posto all’altro. È fare spazio. […] è sentirsi degni di essere amati.

Imparare a innamorarsi di Sara Cattò, pagina 184-185

Non solo, ci si mettono di mezzo anche le delusioni per cui se non siamo riusciti ad elaborare il lutto per una relazione finita difficilmente riusciremo ad aprirci a una nuova possibilità.
E poi possiamo traboccare di amore, ma di un amore non umano (per Dio, per l’arte, per il servizio ecc.) per cui “è come se lo spazio interiore fosse già occupato e pertanto non ci fosse posto per altro”. In questo caso “la sfida è riuscire a far convivere dentro di sé i due amori, rendendoli sinergici e non competitivi” (cit).

Diritto di scelta, dovere di rispetto

Invece di cambiare il partner dopo, affinché diventi quello giusto per noi, si tratta di capire qual è il partner adatto prima, così da poterlo accettare e amare per quello che è, quando lo incontrassimo.

Per poter accettare l’altro, così com’è ora, e quindi garantirgli il massimo rispetto, bisogna che lui/lei ci vada bene proprio così com’è, non come vorremmo che fosse o come potrebbe diventare (se ci ama davvero). E, contemporaneamente, rispettiamo anche noi stessi, perché ci permettiamo di avere ciò di cui abbiamo davvero bisogno, non un surrogato qualsiasi, “meglio che niente”.

Affinché sia garantito il rispetto reciproco è necessario che i bisogni dei due siano compatibili, cioè che proprio ciò che fa diventare l’uno sempre più se stesso sia anche ciò che fa avvicinare l’altro alla sua verità.


Imparare a innamorarsi di Sara Cattò, pagina 194-155

Ma per sapere se i bisogni dell’altro sono compatibili dobbiamo conoscere i nostri, quindi “per sapere chi è adatto a me devo sapere chi voglio, ma per sapere chi voglio devo conoscere me stesso e i miei bisogni.” Solo così “le relazioni divengono catalizzatori di autoconsapevolezza” (cit).
Al termine del libro vi sono anche degli interessanti esercizi che aiutano a delineare meglio i nostri bisogni, quello che davvero andiamo cercando in un partner.

Infine, di Sara Cattò consiglio anche il libro Pensavo fosse amore (miti e tranelli dell’amore romantico) perché, ripeto, non se ne sa mai abbastanza e un aiuto torna sempre utile, soprattutto in questioni di cuore. 😉

Informazioni sui libri

Titolo: Imparare a innamorarsi
Autore: Sara Cattò
Editore: Xenia
Pagine: 284

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Titolo: Pensavo fosse amore
Autore: Sara Cattò
Pagine: 135

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Immagine in apertura di Nick Fewings

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Tag: , , Last modified: 22 Gennaio 2024