Alzi la mano chi non conosce la piramide dei bisogni di A. H. Maslow. Bene, questo articolo vi sarà utile.
E alzi la mano chi la conosce. Molto bene, cosa ne pensate? Personalmente mi sono avvicinata al concetto ai tempi dell’università, approfondendolo poi grazie al saggio Motivazione e personalità. Seppur scritto in prima battuta nel 1954 e poi rivisto nel 1970 è ancor oggi uno dei testi fondamentali sull’argomento, più attuale che mai, a testimonianza che certi concetti non appassiscono o passano di moda.
Dato che si tratta di un libro a suo modo complesso seppur estremamente affascinante, approfitterò di questa recensione per esporne i concetti basilari e spiegare la famosa piramide dei bisogni di Maslow.
Homo homini lupus, un genere senza speranza
“L’uomo è lupo per l’uomo” recita un famoso detto latino che si è tramandato fino a oggi, come se il genere umano fosse di base predatorio e privo di speranza. Speranza per una concezione positiva e collaborativa, votata al miglioramento di sé e non solo alla sopravvivenza del più forte.
Maslow scrive Motivazione e personalità per mostrare, al contrario, un’altra faccia del genere umano; seppur l’autore non fosse un inguaribile ottimista, la sua visione dell’uomo, supportata da studi ed esperimenti clinici, lo ha portato a dichiarare:
Certo è ancora necessario essere molto cauti ad affermare che nella natura umana esiste una predisposizione alla bontà, ma è già possibile rigettare senz’altro la convinzione disperata che la natura umana sia fondamentale depravata e cattiva. […]
La vita umana non sarà mai capita, se non si terrà conto delle sue aspirazioni più alte. Lo sviluppo, l’autorganizzazione, lo sforzo di raggiungere la sanità, la ricerca dell’identità e dell’autonomia, il desiderio di eccellere (ed altri modi di esprimere lo sforzo di ascendere) devono ora essere ammessi senza discussione, come una tendenza umana assai diffusa e forse universale.
Ci sono però anche tendenze regressive, tendenze ad aver paura, a svalutare se stessi […]
Dobbiamo renderci conto che molti scelgono ciò che è peggiore invece di ciò che è migliore, che lo sviluppo è spesso un processo penoso e può per questo essere evitato, che noi abbiamo paura delle nostre migliori possibilità, sebbene siamo attaccati ad esse e che noi tutti siamo assai ambivalenti riguardo alla verità, alla bellezza, alla virtù; sono cose che amiamo e di cui abbiamo paura.
A. H. Maslow, Motivazione e personalità, pag. 9 e 12
Maslow esplora il tema da scienziato e non sulla base di sensazioni o ideali privi di concretezza. Per quanto l’approccio scientifico non possa spiegare tutto, in alcuni contesti offre un valido e solido terreno da cui partire.
Lui stesso afferma: “La scienza per la scienza può essere qualcosa di morboso come l’arte per l’arte”.
I migliori scienziati nella storia, infatti, non si sono mai ridotti a un interesse meramente tecnico del loro campo, ma si sono sempre mostrati versatili, eclettici, interessati anche alle discipline umanistico-filosofiche, sociali ed estetiche. È quindi da questo genere di “approccio scientifico” che si muove il saggio di Maslow e la sua teoria sui bisogni e la personalità.
La teoria della motivazione
Alla base della personalità umana Maslow pone i bisogni e la motivazione (l’esigenza di soddisfarli). Di quali bisogni parliamo? Essenzialmente di bisogni primari che Maslow categorizza in una piramide in cui ogni strato è assegnato a un bisogno e prima di raggiungere la vetta è necessario che i bisogni alla base vengano soddisfatti.
Bisogni fondamentali
Alla base della piramide troviamo i cosiddetti impulsi fisiologici, sono i bisogni direttamente collegati al corpo soddisfacendo i quali lo manteniamo in salute. Sono i bisogni più prepotenti tra cui troviamo, ad esempio, la fame e il sonno.
Seppur strettamente legati al corpo, si presentano anche situazioni in cui un impulso in apparenza fisiologico non sia in realtà riconducibile a un’esigenza fisica, ma espressione di un altro tipo di “mancanza”.
… ogni bisogno fisiologico ed ogni comportamento consumatorio legato al bisogno stesso serve da canale per ogni altro tipo di bisogno. Cioè la persona che pensa di aver fame, può di fatto essere una persona che cerca maggiore conforto o protezione e non una che abbia bisogno di vitamine o di proteine.
A. H. Maslow, Motivazione e personalità, pag. 85
In ogni caso, finché i bisogni fisiologici non sono soddisfatti, tutti gli altri bisogni è come se venissero annullati o messi in ombra. Non esiste motivazione più forte in noi di quella di soddisfare quel particolare bisogno. Ecco perché chi riesce a controllare la soddisfazione di questo genere di bisogni, può annullare qualunque altra aspirazione in un essere umano:
… un buon modo per oscurare le motivazioni più alte e di creare una particolare concezione delle capacità umane e della natura umana è quello di fare in modo che un organismo sia estremamente e cronicamente affamato o assetato.
A. H. Maslow, Motivazione e personalità, pag. 87
Al contrario, quando i bisogni fisiologici possono essere soddisfatti senza problemi, ecco che emergono altri bisogni e si passa ad uno nuovo strato della piramide:
… avviene che subito compaiono altri (e più alti) bisogni e sono questi a dominare l’organismo invece della fame fisiologica. Quando questi, a loro volta, sono soddisfatti, di nuovo nascono altri (ed ancora più alti) bisogni, e così via.
A. H. Maslow, Motivazione e personalità, pag. 87
Per questo motivo la gratificazione assume nella teoria della motivazione di Maslow un ruolo centrale al pari della privazione: la gratificazione di un bisogno, infatti, “libera l’organismo dal dominio di un bisogno relativamente più fisiologico e permette l’emergenza di altri fini più sociali”.
Dato che il bisogno che non riusciamo a soddisfare è anche quello che monopolizza la nostra attenzione, il nostro comportamento ne è direttamente condizionato.
Inoltre:
… sono proprio gl’individui in cui sono stati soddisfatti sempre certi bisogni, che sono i meglio disposti a tollerare nel futuro la loro insoddisfazione e che, inoltre, quelli che nel passato hanno subito privazioni, nel caso in cui vengono soddisfatti, reagiscono diversamente da quelli che non sono stati mai afflitti da privazioni.
A. H. Maslow, Motivazione e personalità, pag. 88
I bisogni di sicurezza
Soddisfatti i bisogni fisiologici ecco che si affacciano nuovi bisogni, quelli legati alla sicurezza:
stabilità, dipendenza, protezione, libertà dalla paura, dall’ansia e dal caos, bisogno di struttura, di ordine, di legge, di limiti, di un forte protettore, e così via.
A. H. Maslow, Motivazione e personalità, pag. 88
Tali bisogni appaiono spesso dissimulati nell’età adulta, mentre si notano chiaramente nei bambini. Non solo, un bisogno di sicurezza fisica ma anche di giustizia e coerenza permette di sentirsi gratificati in questo strato della piramide.
L’adulto sano e fortunato nella nostra cultura è molto soddisfatto nelle sue esigenze di sicurezza.
[…] Come un uomo sazio non sente più la fame, così un uomo sicuro non si sente più in pericolo.
A. H. Maslow, Motivazione e personalità, pag. 92
Negli adulti tentativi di sentirsi al sicuro possono essere preferire un lavoro stabile, risparmiare, farsi un’assicurazione, prediligere la routine e le cose conosciute e familiari.
Un bisogno di sicurezza insoddisfatto può generare paura per le novità, i cambiamenti e l’ignoto in generale.
Il sentimento di appartenenza e il bisogno di affetto
Soddisfatto il bisogno di sicurezza eccone emergere un altro legato all’appartenenza e agli affetti. In sintesi: ora che sono sazio e riposato, che mi sento al sicuro emerge in me un nuovo desiderio, quello di appartenere a un gruppo, di sentirmi amato e riconosciuto. È il bisogno che avvertiamo quando ci avviciniamo agli altri e creiamo relazioni.
Se non soddisfatto emergono in noi sentimenti come la solitudine, il sentirsi esclusi e ostracizzati.
Il bisogno di stima
Tutte le persone della nostra società (salvo poche eccezioni patologiche) hanno bisogno e desiderio di una valutazione di se stessi o autostima e di una stima da parte degli altri, che sia stabile, ferma e ordinariamente alta.
A. H. Maslow, Motivazione e personalità, pag. 97
Tale bisogno può essere classificato in due categorie: “da una parte il desiderio di forza, successo, adeguatezza, padronanza e competenza per affrontare con fiducia il mondo, di indipendenza e libertà; dall’altra il desiderio di reputazione e prestigio, di una posizione sociale, di fama e gloria, importanza, dignità e apprezzamento.”
Perché si tratta di un bisogno fondamentale? Perché
…la soddisfazione dell’esigenza di autostima porta a sentimenti di autofiducia, di valore, di forza, di capacità e di adeguatezza, di essere utile e necessario nel mondo. La frustrazione di queste esigenze produce un sentimento di inferiorità, di debolezza e di abbandono.
A. H. Maslow, Motivazione e personalità, pag. 98
Il bisogno di autorealizzazione
Ed eccoci all’estremità più alta della piramide, ciò a cui possiamo aspirare quando ogni altro nostro desiderio può dirsi soddisfatto: cosa desideriamo ancora?
Anche se queste esigenze vengono soddisfatte, possiamo spesso (se non sempre) aspettarci che presto si svilupperà un nuovo stato di scontentezza e di irrequietezza, se l’individuo non sarà occupato a fare ciò che egli, individualmente, è adatto a fare. Un musico deve fare musica, un pittore deve dipingere, un poeta deve scrivere, per poter essere definitivamente in pace con se stesso. Ciò che uno può essere, deve esserlo. Egli dev’essere come la sua natura lo vuole. Questo è il bisogno che possiamo chiamare di autorealizzazione.
A. H. Maslow, Motivazione e personalità, pag. 99
Una storia di bisogni soddisfatti o meno
A seconda del contesto in cui ci siamo mossi da bambini e dal modo in cui lo abbiamo vissuto si è sviluppata in noi una particolare personalità: la gratificazione dei bisogni risulta importante proprio partendo da questo assunto, perché rappresenta un fattore determinante nello sviluppo di certi tratti del carattere.
Se è facile accettare la frustrazione dei bisogni fondamentali come un determinate del comportamento di ostilità, è facile ammettere anche il contrario, cioè che la gratificazione di bisogni fondamentali è un determinante del comportamento opposto, cioè dell’amicizia.
[…]… sembra chiaro che molti tratti caratteristici dell’adulto sano siano conseguenze positive della gratificazione infantile dei bisogni di amore, per esempio la capacità di concedere indipendenza alla persona amata, la capacità di resistere alla mancanza di amore, la capacità di amare, senza rinunziare all’autonomia, ecc.
A. H. Maslow, Motivazione e personalità, pag. 126-127
Maslow elenca una serie di fenomeni e tratti caratteriali che si possono riscontrare in persone che non hanno dovuto subire una privazione (costante e prolungata) alla gratificazione dei loro bisogni. Tra gli altri si notano la capacità di essere amichevoli e aperti ai cambiamenti, si è mediamente più curiosi e creativi, si sanno apprezzare le cose belle nella vita, ci si sente fiduciosi nelle proprie capacità e si tollerano meglio le frustrazioni.
Perché conoscere tutto questo è importante?
Perché se di una meta è il viaggio che conta, allora bisogna conoscere dove si sta andando e perché lo si sta facendo. Dove siamo realmente diretti? Cosa ci motiva nel viaggio?
Una persona non significa: una persona è.
Chi siamo noi essere umani? A cosa aspiriamo? In un mondo che si basa sugli opposti, diventa cruciale riconoscere quale cammino abbiamo deciso di intraprendere. Non per rinnegare l’altro, ma per conoscerli entrambi e non perdere più l’orientamento.
L’autore esplora sia la via della distruttività sia quella dell’autorealizzazione per capirne caratteristiche e presupposti. Che tipo di persone sono quelle su una via e che tipo di persone quelle sull’altra? Come affrontano i problemi? Come vivono le relazioni? Quali ideali li muovono? In quale modo si esprime la loro creatività?
E noi in quale via ci siamo incamminati?
Due cammini, un caleidoscopio di possibilità
Nessuno dei due cammini è intrapreso una volta per tutte, si può sempre cambiare: alla resa dei conti dipende da noi. Perché magari non potremo scegliere il tipo di famiglia in cui cresciamo né tantomeno le esperienze che ne scaturiranno, ma arriverà sempre un momento in cui saremo chiamati a decidere quale strada imboccare. Non siamo predestinati, non siamo irrecuperabili, nonostante tutto. Una possibilità c’è sempre, ma per capire bisogna conoscere e per conoscere bisogna applicarsi.
In Motivazione e personalità Maslow non lascia nessuna affermazione al caso. Anche se per alcuni la strada all’inizio sembrerà più impervia che per altri, la vita concede a tutti le risorse necessarie; la nostra difficoltà spesso è nel credere di possedere quelle risorse e poi nel decidere di usarle. Ma se non dipende da noi, da chi? Non dimentichiamocelo mai:
Una persona non significa: una persona è.
A. H. Maslow
Informazioni sul libro
Titolo: Motivazione e personalità
Autore: A. H. Maslow
Editore: Armando Editore
Pagine: 538
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