Tutti nel mondo riconoscono il bello come bello;
in questo modo si ammette il brutto.
Tutti riconoscono il bene come bene;
in questo modo si ammette il non-bene.
Difatti: l’Essere e il Non-essere si generano l’un l’altro;
il difficile e il facile si completano l’un l’altro;
il lungo e il corto si formano l’uno dall’altro;
i suoni e la voce si armonizzano l’un l’altro;
il prima e il dopo si seguono l’un l’altro.
Perciò il santo si attiene alla pratica del non agire
e professa un insegnamento senza parole.
Le cose si manifestano ed gli le lascia manifestare;
quelle che scompaiono le lascia andare.
Egli produce ma non si appropria;
agisce ma non ne trae alcuna sicurezza.
Quando la sua opera è compiuta, non si sofferma su di essa.
Poiché non si sofferma su di essa, non scompare.
Questa è la virtù segreta.
Laotse, Tao Te Ching, Il libro della via e della virtù. Ed. Adelphi
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