Nel Corano si narra dell’incontro tra Mosè e uno dei più importanti servitori di Allah, Khidr. Commosso dall’incontro, Mosè pregò Khidr di poterlo accompagnare.
Khidr inizialmente si oppose, ma alla fine acconsentì. Prima di proseguire il viaggio, però, avvertì Mosè: “Non ritengo tu possa davvero accompagnarmi, ma se deciderai di farlo non dovrai mai chiedermi spiegazioni su ciò che mi vedrai compiere, qualunque cosa sia. Solo a questa condizione potrai seguirmi; rifletti attentamente perché se già sai che vorrai pormi domande, ti consiglio caldamente di proseguire per la tua strada.”
Mosè promise e insieme presero in prestito una barca per attraversare il Fiume di Tiberiade in Palestina. Una volta raggiunta la metà del fiume, Khidr fece un buco nella barca, per farla affondare.
Mosè, pur avendo promesso, non riuscì a frenare la sorpresa: “Perché hai commesso un atto così infantile? Quelle persone ti hanno dato la barca e tu la rovini?”
Khidr rispose: “Non ti avevo detto che non eri in grado di accompagnarmi?”
Mosè, pur essendo un grande profeta, scoprì di non riuscire a capire le gesta di Khidr.
Proseguirono il cammino e si imbatterono in un giovane. Non appena lo videro, Khidr lo uccise.
Mosè sbottò esterrefatto: “Cosa stai facendo? Prima fai affondare una barca e adesso uccidi un ragazzo? Questo è contro ogni legge!”
Nuovamente Khidr replicò: “Non ti avevo detto che non avresti potuto accompagnarmi? La terza volta che mi interrogherai, le nostre strade si separeranno.”
Quindi i due raggiunsero una città dove chiesero del cibo. Nessuno glielo diede e li scacciarono. Lungo la strada, Mosè e Khidr trovarono un muro che stava per crollare. Khidr si mise a ricostruirlo e lo rinsaldò.
Mosè non riuscì a trattenersi e per la terza volta domandò: “Perché lo hai fatto? Nessuno ha accettato di ospitarci in questa città, tuttavia ti metti a rinsaldare il loro muro?”
E Khidr sentenziò: “È arrivato il momento di separarci dato che non comprendi la saggezza di quel che faccio.”
Mosè si mostrò profondamente rammaricato così, prima di andarsene, Khidr spiegò: “Oh Mosè, quel che facciamo è ciò che Allah ci dice di fare. Per prima cosa ho fatto affondare quella barca per via di un tiranno che sequestra ogni barca ai poveri in questa parte della città. Per non far perdere la barca a questa gente, l’ho fatta affondare. Quel tiranno morirà domani, e domani potranno recuperare la barca e usarla con sicurezza. Poi ho ucciso il ragazzo dato che Allah non voleva accadesse ciò che quel ragazzo avrebbe causato ai suoi genitori che credono in te, Mosè, e si sarebbero invece allontanati dalla fede. Allah darà loro figli migliori di questo. Infine, ho costruito il muro che apparteneva a un uomo che fu in vita molto generoso con i poveri. Una volta deceduto, lasciò un tesoro sepolto sotto il muro, perché fosse ritrovato un giorno da due orfani. Se il muro oggi fosse crollato, la gente avrebbe visto il tesoro prima del tempo e lo avrebbe preso. L’ho risistemato perché i due bambini, in futuro, possano ricevere il loro tesoro. Mi dispiace Mosè, ma pur nella tua grande saggezza, non sei ancora in grado di comprendere la saggezza di Dio.”
Incontro tra Mosé e Khidr, l’essere verde, o il primo angelo di Dio
Crediti: Fonte La parabola | Immagine di Vincent van Zalinge